La 'Presidenzializzazione' del sistema di governo britannico
Abstract
Nell'ambito di un approccio giuridico-politologico allo studio delle forme di Stato e di governo, il punto fondamentale sarà quello di chiarire il grado di importanza da attribuire alle variabili esogene nella individuazione delle categorie della modellistica costituzionale tradizionale e, soprattutto, comprendere in che rapporto esse si pongono con gli elementi strutturali-formali che definiscono uno specifico modello istituzionale. In altri termini, la necessità di dar vita a una tassonomia il più possibile esaustiva e realistica dei sistemi istituzionali effettivamente operanti induce il giurista ad abbandonare il suo "metodo tradizionale" optando per criteri classificatori "estranei alla sua scienza" o, pur prendendo atto della loro rilevanza, egli continua a considerare fondamentale la distinzione tra elementi costitutivi e situazioni condizionanti? La risposta a tale quesito sarà graduale. Dopo aver fatto ampio riferimento ai diversi criteri utilizzati nella classificazione tradizionale delle forme di governo (rilevandone di volta in volta limiti e meriti) e aver individuato quale (o quali) tra essi sembra conciliare meglio rispetto agli altri l'esigenza di esaustività e accuratezza, nell'intento di valutare la fondatezza della tesi della presidenzializzazione del sistema britannico, si presterà particolare attenzione, nel corso del secondo e terzo capitolo, all'interrelazione che, dall'analisi della realtà istituzionale, emerge tra le variabili strutturali-formali e gli elementi dinamico-funzionali nella definizione del modello costituzionale. Proprio il rapporto tra le due tipologie di variabili sarà il filo conduttore dell'intero lavoro, nel senso che, dopo esserci soffermati su di esso nell'ambito dell'inquadramento generale delle forme di governo, l'analisi proseguirà prendendo in considerazione lo specifico modello parlamentare britannico per arrivare, infine, a considerare il fenomeno della presidenzializzazione della politica e a valutare l'attendibilità della tesi relativa all'esistenza di una British Presidency su cui da tempo costituzionalisti e politologi dibattono. Nel prendere in considerazione la tesi della presidenzializzazione obiettivo primario di questo lavoro sarà quello di valutare l'attendibilità dell'approccio giuridico classico, ovvero, ciò su cui ci si interrogherà prevalentemente sarà l'opportunità o meno di "liberare" l'analisi di un modello istituzionale dalla vincolo dei suoi elementi giuridico-foemali considerando rilevanti a riguardo anche le dinamiche funzionali ad esso collegate. Onde pervenire a una valutazione scientificamente adeguata, i meccanismi tradizionali della British Constitution saranno oggetto di una duplice valutazione. Da un alto, mediante la comparazione diretta con alcuni aspetti della American Constitution, si cercherà di capire cosa rende possibile e, quindi, fonda il ricorso all'"analogia presidenziale", avvicinando il parlamentarismo britannico al modello presidenziale U.S.A. Dall'altro, considerando le vicende istituzionali collegate soprattutto alle "innovative" premierships di M. Thatcher e T. Blair, si cercherà di capire il valore di tali meccanismi nella definizione degli equilibri attuali della forma di governo. In particolare, consapevoli delle molteplici innovazioni intervenute nella gestione e conduzione dell'attività politica si cercherà di capire quale valore attribuire ad esse nella "riqualificazione in senso presidenziale" del Regno Unito.