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dc.contributor.authorBilotta, Elisabetta
dc.date.accessioned2014-06-27T12:09:36Z
dc.date.available2014-06-27T12:09:36Z
dc.date.issued2014-07-16
dc.identifier.urihttp://hdl.handle.net/10556/1425
dc.identifier.urihttp://dx.doi.org/10.14273/unisa-271
dc.description2011 - 2012en_US
dc.description.abstractIl mio lavoro di tesi di dottorato di ricerca, dal titolo “ Vivere l'autismo, vivere con l'autismo per una ricerca silenziosa, vigile e costante nel labirinto intricato di sentimenti, di idee, di emozioni, di esperienze per una crescita educativa completa" è concentrato sul misterioso ed affascinante mondo dell’autismo che da sempre ha attirato l’attenzione di studiosi e scienziati di svariati settori: psicologi, pedagogisti, biologi, medici e non in ultima istanza anche docenti, soprattutto quelli specializzati nel sostegno, impegnati in prima persona ad affrontare e gestire didatticamente gli alunni diversamente abili affetti da tale patologia. La scelta della tematica riguardante l’autismo è stata mirata poiché la dottoressa Bilotta, già docente di sostegno presso le scuole secondarie di primo grado, ha avuto modo di fare, nel corso della propria carriera professionale, approfondite esperienze con soggetti autistici, sperimentando, a seconda dei casi patologici presenti, metodologie didattiche adatte a tale delicata problematica. Lo spettro dell’autismo, le cui cause scatenanti ancora oggi risultano inspiegabili ed incerte, è una patologia di carattere psico-sociale che emerge nell’individuo nei primi anni dell’infanzia quando il bambino, anziché manifestare apertura al mondo, desiderio di conoscerlo ed esplorarlo, palesa una totale chiusura e tendenza all’isolamento con rifiuto di ogni tipo di contatto con la realtà esterna. Tali comportamenti atipici sono spesso accompagnati da assenza di linguaggio, da espressioni linguistiche imperfette o addirittura da pensieri illogici rispondenti a fantasie del bambino malato. La costruzione di un mondo immaginario e il distacco da quello quotidiano costituiscono un grave rischio per il soggetto stesso il quale non avverte alcun tipo di pericolo proveniente dall’esterno. Perciò tali individui disabili necessitano di costante assistenza per l’imprevedibilità e la casualità delle loro azioni incontrollate. Gli oggetti di interesse degli alunni affetti da autismo sono molto limitati, particolari, differenti rispetto a quelli dei loro coetanei e spesso diventano addirittura motivo di morbosità ed eccessiva attrazione, tanto che risulta difficile da parte di un altro soggetto distoglierne l’assidua attenzione. Compito fondamentale del docente, in particolare quello di sostegno, è di far convogliare nella stessa direzione dell’interesse principale dell’allievo autistico anche altre forme e proposte nuove di conoscenza in modo da arricchire ed affinare la sua capacità di discernere le informazioni, organizzarle e gestirle autonomamente. [a cura dell'autore]en_US
dc.language.isoiten_US
dc.publisherUniversita degli studi di Salernoen_US
dc.subjectAutismoen_US
dc.titleVivere l'autismo, vivere con l'autismo per una ricerca silenziosa, vigile e costante nel labirinto intricato di sentimenti, di idee, di emozioni, di esperienze per una crescita educativa completaen_US
dc.typeDoctoral Thesisen_US
dc.subject.miurPEDen_US
dc.contributor.coordinatoreSibilio, Maurizioen_US
dc.description.cicloXI n.s.en_US
dc.identifier.DipartimentoScienze Umane, Filosofiche e della Formazioneen_US
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