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dc.contributor.authorFrescani, Elio
dc.date.accessioned2017-09-14T10:03:26Z
dc.date.available2017-09-14T10:03:26Z
dc.date.issued2011-06-29
dc.identifier.urihttp://hdl.handle.net/10556/2502
dc.identifier.urihttp://dx.doi.org/10.14273/unisa-902
dc.description2008 - 2009it_IT
dc.description.abstractGli studi sull'operato di Enrico Mattei e sull'influenza dell'Eni nello sviluppo del nostro Paese non mancano. Fin dai primi anni Sessanta, subito dopo la scomparsa del primo Presidente, sono stati in molti a ritenere l'operato dell'Azienda statale come uno dei fattori fondamentali per la trasformazione dell'Italia in moderna potenza industriale. Storici ed economisti concordano nel ritenere la politica dei bassi prezzi e della diffusione delle materie prime, in particolare metano e petrolio, come elementi essenziali per il rilancio dell'economia nel secondo dopoguerra. Anche gli studi sul personaggio Mattei non sono mancati, sono stati per lo più saggi dovuti a giornalisti, che hanno basato le loro ricerche quasi esclusiva-mente su memorie e articoli di quotidiani. Molte, poi, le inchieste sulla morte del “petroliere senza petrolio” che hanno portato alla nascita di numerose ipotesi sui mandanti e gli esecutori di uno dei primi “delitti di stato”, che restano ancora oggi senza colpevoli. Adesso grazie all'apertura dell‟archivio aziendale e alla possibilità offerta agli studiosi di consultare documenti finora inaccessibili, si è avuto un rifiorire di ricerche sull'Eni e sul suo fondatore. Mattei, a distanza di quasi cinquant'anni dalla sua scomparsa, esercita ancora un enorme fascino su coloro che si avventurano alla scoperta del suo operato. Non sono in pochi a ricordare “l'ingegnere” per la sua dirittura morale, nonostante qualcuno lo avesse appellato come il “primo corruttore”, specie nel momento attuale che sta vivendo il Paese, con una lunga crisi economica che non sembra voler passare e uno scadimento dei costumi politici che ha portato l'Italia a vivere uno dei periodi più brutti della sua storia recente. La ricerca qui proposta ha utilizzato una fonte inconsueta per lo studio dello sviluppo economico italiano e dell'opera del Presidente dell'Eni: i film documentari realizzati per propagandare sia le attività aziendali che i prodotti commercializzati dalle società del Gruppo. L‟archivio cinematografico del Gruppo Eni si è rivelato ricco di materiale interessante e il lavoro di recupero delle opere da parte dell'Azienda è stato fondamentale per l'analisi presentata nel nostro lavoro. Attraverso l'attento esame dei film e della documentazione archivistica relativa, do-ve presente, si è potuti risalire alla genesi delle opere e inquadrare la loro realizzazione nel più ampio progetto strategico di promozione dell'immagine dell'Eni sia in Italia che all'estero... [a cura dell'Autore]it_IT
dc.language.isoitit_IT
dc.publisherUniversita degli studi di Salernoit_IT
dc.subjectENIit_IT
dc.subjectMattei, Enricoit_IT
dc.subjectEnte nazionale idrocarburiit_IT
dc.titleL’Italia non è un paese povero”. Società italiana e sviluppo industriale nei docu-mentari dell’Eni (1950-1966)it_IT
dc.subject.miurM-STO/04 STORIA CONTEMPORANEAit_IT
dc.contributor.coordinatoreMazzetti, Massimoit_IT
dc.description.cicloVIII n.s.it_IT
dc.contributor.tutorCavallo, Pietroit_IT
dc.identifier.DipartimentoScienze Storiche e Socialiit_IT
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