L'amica geniale di Elena Ferrante: radici, identità e alterità
Abstract
Il lavoro, di cui è stata predisposta una stesura articolata in sette capitoli, analizza i quattro
volumi della serie di Elena Ferrante, L’amica geniale (2011), Storia del nuovo cognome (2012),
Storia di chi fugge e di chi resta (2013), Storia della bambina perduta (2014), concentrandosi
sull’evoluzione dell’identità femminile nella situazione storica e sociale di una Napoli del secondo
dopoguerra che, come un cordone ombelicale, nutre i personaggi e allo stesso tempo ne ostacola
l’emancipazione. Tale radicamento territoriale e culturale si manifesta sia individualmente nelle
due protagoniste che collettivamente nella società a cui esse appartengono. Pur rappresentando
lo spirito napoletano di un tempo e recuperandone la tradizione narrativa, L’amica geniale
contiene elementi che si prestano ad essere analizzati ed inquadrati in un ambito universale e
archetipale. Quindi, vengono enfatizzati sia il rapporto con la tradizione che la capacità di
innovarla. I risultati della ricerca puntano ad arricchire il panorama attuale relativo alla tetralogia,
prestandosi all’utilizzo in contesti comparativi, transculturali, interdisciplinari, intertestuali,
interlinguistici tra italiano e inglese, ed intergenerazionali, con un arco temporale che va dal
secondo dopoguerra al periodo contemporaneo e coinvolge interlocutori di generazioni diverse. [a cura dell'Autore] This work spans a comparative, interdisciplinary analysis of the four volumes of Elena Ferrante’s noted tetralogy, the Neapolitan Novels [L’amica geniale] (2011-15), with the objective of compiling an overview of the social context in which the novels arose and their existing bibliography to date as well as examining their literary value by critically comparing the works to literature from the Neapolitan post-war tradition and to modern texts in the humanities. The aim is to fill a gap in academic scholarship on these powerful texts which is largely lacking as compared to the mass media attention dispersed on the topic. Despite representing the Neapolitan spirit of the times and building on its narrative tradition, the Neapolitan Novels contain elements of universal and archetypal breadth; both the novels’ relationship with tradition and their ability to innovate are emphasized. The question of whether Ferrante’s novels represent merely an ephemeral phenomenon that has garnered considerable attention on an international level versus the ways in which they may come to be regarded among the most representative works of the twenty-first century are scrutinized. [edited by Author]