Corpo e movimento del corpo nella ricerca educativa: itinerari didattici per l'apprendimento linguistico
Abstract
Il lavoro ha affrontato il tema della relazione tra corpo, movimento del corpo e facoltà del linguaggio in una prospettiva interdisciplinare che ha consentito di cogliere la qualità educativa e formativa di tale interazione, al fine di prospettare possibili percorsi didattici che utilizzino il movimento nei processi di apprendimento linguistico.
La ricerca di base ha permesso di argomentare sul piano teorico la valenza della didattica del movimento per l’apprendimento di saperi propri di altre aree disciplinari che caratterizzano il curricolo della scuola primaria italiana.
La ricerca sperimentale si è proposta di verificare gli effetti della strategia didattica adottata, attraverso metodologie di indagine integrate che hanno consentito di “decifrare la complessità” che caratterizza l’oggetto di indagine.
In particolare, obiettivo del lavoro è stato sperimentare la valenza di prassi didattiche incentrate su un uso consapevole e intenzionale del corpo e delle sue potenzialità motorie nel promuovere la memorizzazione e l’apprendimento di parole riferite a concetti chiave dell’area matematico-scientifico-tecnologica delle Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola primaria del 2007.
La metodologia ha previsto una singolare integrazione di ricerca-azione e ricerca sperimentale che ha consentito di cogliere la natura dinamica e processuale dell’evento didattico e di raccogliere una quantità di dati empirici da sottoporre al vaglio di una riflessività critica in grado di conferire ad essi un significato.
Lo strumento utilizzato per condurre la ricerca è stato il Test of Memory and Learning per verificare la ritenzione, attraverso la capacità di rievocazione, delle parole target.
I dati sono stati raccolti attraverso la somministrazione del test e successivo re-test a distanza di tre mesi dall’applicazione della metodologia didattica al campione sperimentale composto da 59 alunni frequentanti le classi seconda, terza e quarta della scuola primaria.
I risultati della ricerca, sebbene abbiano mostrato una effettiva valenza delle attività di movimento nei processi di memorizzazione e apprendimento linguistico, non consentono la generalizzabilità alla popolazione di riferimento per la particolare variabilità inerente alle dinamiche di insegnamento-apprendimento, per le variabili intervenute durante la sperimentazione e per l’esiguo numero del campione sperimentale.
Pertanto si ritiene necessario il ricorso a studi con campioni più ampi applicabili a diverse discipline e classi di età differenti.
Questa esperienza di ricerca può aprire nuove prospettive alle sperimentazioni didattiche volte a riconoscere al corpo e la movimento del corpo una potenzialità nei processi di apprendimento
linguistico implicati in azioni didattiche che realizzano modalità alternative di costruzione della conoscenza in favore di una maggiore ed effettiva individualizzazione dei percorsi formativi. [a cura dell'autore]