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dc.contributor.authorWilke, Beatrice
dc.date.accessioned2013-11-19T09:45:19Z
dc.date.available2013-11-19T09:45:19Z
dc.date.issued2011
dc.identifier.citationWilke, Beatrice. “Zur sprachlichen Gestaltung von Science-Fiction-Texten: Wolfgang Jeschkes Szenarien.” «Testi e linguaggi» 5(2011):261-276. [Studi monografici. Letteratura e scienza, a cura di M. Bottalico, M.T. Chialant, L. Perrone Capano]en_US
dc.identifier.issn1974-2886en_US
dc.identifier.urihttp://hdl.handle.net/10556/802
dc.description.abstractI romanzi di Wolfgang Jeschke Midas oder die Auferstehung des Fleisches (1989), Der letzte Tag der Schöpfung (1981) e Das Cusanus-Spiel oder ein abendländisches Kaleidoskop (2005), analizzati all’interno del contributo, mostrano come il genere Science Fiction proponga abbozzi più o meno credibili di mondi alternativi. Lo strumento con cui Jeschke e altri autori di Science Fiction conferiscono alle loro visioni del futuro una configurazione credibile e comprensibile al lettore è la lingua. Da una parte costruiscono linguaggi fittizi e strategie di comunicazione tra personaggi umani e esseri non umani, dall’altra creano denominazioni linguistiche di oggetti e fenomeni che sono collegate agli scenari tecnici (pseudo)scientifici e sociali del futuro elaborati nei romanzi di Science Fiction, ma che non sono di casa nel nostro mondo reale e che vengono elaborate attraverso originali neologismi.en_US
dc.format.extentP. 261-276en_US
dc.language.isodeen_US
dc.publisherRoma : Caroccien_US
dc.sourceUniSa. Sistema Bibliotecario di Ateneoen_US
dc.titleZur sprachlichen Gestaltung von Science-Fiction-Texten: Wolfgang Jeschkes Szenarienen_US
dc.typeArticleen_US
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