Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: http://elea.unisa.it/xmlui/handle/10556/1459
Record completo di tutti i metadati
Campo DCValoreLingua
dc.contributor.authorDe Rosa, Annalisa-
dc.date.accessioned2014-07-08T07:32:58Z-
dc.date.available2014-07-08T07:32:58Z-
dc.date.issued2014-03-14-
dc.identifier.urihttp://hdl.handle.net/10556/1459-
dc.identifier.urihttp://dx.doi.org/10.14273/unisa-303-
dc.description2011 - 2012en_US
dc.description.abstractIl presente lavoro propone un’edizione del ms. Par. gr. 3013, contenente l’epistola dedicatoria di Atanasio Calceopulo per Antonello Petrucci, primo segretario di Ferrante I d’Aragona; la prima traduzione latina del De saltatione di Luciano e il suo testo greco. Il testo critico è preceduto da un’introduzione in cui si dà conto, in primis, del profilo biografico e culturale del traduttore, Atanasio Calceopulo e, in seguito, del profilo biografico e culturale del destinatario, Antonello Petrucci. Si è poi affrontato il problema della datazione del manoscritto in questione, sottolineando i legami tra l’epistola di dedica del Parigino, di cui si fornisce una traduzione in appendice, e l’epistola dedicatoria del ms. Ox. Bodl. Canon. gr. 108, contenente la versione latina dell’omelia basiliana In principium Proverbiorum, tradotta dal Calceopulo e destinata sempre al Petrucci. Prima di registrare, in forma schematica, le peculiarità versorie del nostro traduttore, analizzate tramite un costante confronto tra il testo latino della traduzione e il testo greco di Luciano così come pubblicato nelle moderne edizioni critiche di riferimento (Nilén 1906; Harmon 1936; Macleod 1972; Bompaire 1993), è stato necessario fornire alcune informazioni generali sulla tradizione testuale di Luciano e sulla fortuna delle sue opere, ricostruendo, inoltre, le plausibili vicende che avrebbero condotto il ms. da Napoli a Parigi. L’introduzione si conclude con una breve contestualizzazione del ms. nell’ambito della politica culturale alla corte aragonese dove, probabilmente, dovette essere praticato un tipo di danza rappresentativa affine alla pantomima di cui tratta Luciano nel suo De saltatione. Il testo critico viene poi seguito da un commento dal quale emergono: i rapporti tra la traduzione latina e la tradizione manoscritta lucianea; gli eventuali legami tra il testo latino di Calceopulo e il testo greco postposto alla traduzione; la prassi versoria e le peculiarità lessicali del traduttore. [a cura dell'autore]en_US
dc.language.isoiten_US
dc.publisherUniversita degli studi di Salernoen_US
dc.subjectTraduzione latinaen_US
dc.subjectdanzaen_US
dc.titleLuciano di Samosata, De saltatione: la traduzione latina di Atanasio Calceopulo. Introduzione, testo e commentoen_US
dc.typeDoctoral Thesisen_US
dc.subject.miurL-FIL-LET/02 LINGUA E LETTERATURA GRECAen_US
dc.contributor.coordinatoreEsposito, Paoloen_US
dc.description.cicloXI n.s.en_US
dc.contributor.tutorMeriani, Angeloen_US
dc.identifier.DipartimentoStudi Umanisticien_US
È visualizzato nelle collezioni:Filologia classica

File in questo documento:
File Descrizione DimensioniFormato 
tesi A. De Rosa.pdftesi di dottorato1,48 MBAdobe PDFVisualizza/apri
abstract in italiano A. De Rosa.pdfabstract in italiano a cura dell'autore552,35 kBAdobe PDFVisualizza/apri
abstract in inglese A. De Rosa.pdfabstract in inglese a cura dell'autore436,26 kBAdobe PDFVisualizza/apri


Tutti i documenti archiviati in DSpace sono protetti da copyright. Tutti i diritti riservati.