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Titolo: Lo sport educativo in alcuni sistemi scolastici europei. Analisi comparativa tra Italia, Belgio, Spagna e Regno Unito
Autore: Minichiello, Giuliano
Gomez Paloma, Filippo
Sgambelluri, Rosa
Parole chiave: Sport educativo;Attività motoria;Sistemi scolastici europei
Data: 29-apr-2011
Abstract: The new generations, especially those born at the turn of the late 80 'and early 90' of the last century, have been formed in Italy in an ideal tension, that of having to contribute to the establishment of a new dimension social and cultural as well as national, the European Union. Among adolescents and young Italians this education imperative was read and translated in a very peculiar sense of recent history: the "grandparents", ie the constituents of the European Union, the aftermath of World War II, were those who looked at ' Europe only in terms of reduction of borders, creating interdependent and economic structures of a common corpus of legislation, as evidence to secure peace in Europe for good and avoid the horrors of the battlefields, bombed cities, the population deported; the "fathers", aka the Establishment government that led to the euro, the common European currency, were those who looked to Europe only in terms of possibilities for economic growth within a common area of free movement of goods. In contrast adolescent and youth culture, understood as a set of values, definitions of reality and codes of conduct shared by people who share a specific way of life, was European. The grandfathers and fathers did not have to create a new community identity, which chase! Specifically, the members of the new generation, projected horizon geographical Europe is already perceived as a community feeling to have in common, despite the diversity, the same origins, a shared culture, a channel of communication common language, values, customs, forms of power, literary and artistic forms groupal, adolescents and young Europeans were aware of hearing the same music, read the same authors and the same magazines, watch the same television programs, have the same values and cultural patterns of reference, drink, eat and dress the same things and, in their linguistic forms national, talk with slang similar structures. .. [edited by Author]
Le nuove generazioni, soprattutto quelle nate a cavallo tra la fine degli anni 80’ e gli inizi degli anni 90’ del secolo scorso, sono state formate in Italia all’interno di una tensione ideale, quella di dover contribuire alla costituzione di una nuova dimensione sociale e culturale nonché nazionale: l’Unione Europea. Tra gli adolescenti e i giovani italiani questo imperativo educativo è stato letto e tradotto in una percezione alquanto peculiare della storia recente: i “nonni”, ovvero i costituenti dell’Unione Europea, all’indomani della II guerra mondiale, erano quelli che guardavano all’Europa solo in termini di abbattimento di frontiere, creazione strutture economiche interdipendenti e di un corpus legislativo comune, in quanto elementi atti a garantire la pace in Europa e scongiurare per sempre gli orrori dei campi di battaglia, delle città bombardate, delle popolazioni deportate; i “padri”, alias l’establishment governativo che conduceva verso l’euro, la comune moneta europea, erano quelli che guardavano all’Europa solo in termini di possibilità di crescita economica all’interno di un comune spazio di libera circolazione delle merci. Di contro la cultura adolescenziale e giovanile, intesa come un insieme di valori, definizioni della realtà e codici di comportamento condivisi da persone che hanno in comune uno specifico modo di vita, era già europea. I nonni e i padri non dovevano, per creare una nuova identità comunitaria, che rincorrere! Nello specifico i membri delle nuove generazione, proiettati nell’orizzonte geografico europeo, si percepivano già come comunità sentendo di avere in comune, pur nelle diversità, stesse origini, una cultura condivisa, un canale di comunicazione linguistica comune, valori, costumi, forme di alimentazioni, forme letterarie e artistiche gruppali, adolescenti e giovani europei erano consapevoli di ascoltare la stessa musica, leggere gli stessi autori e le stesse riviste, guardare gli stessi programmi televisivi, avere stessi valori e modelli culturali di riferimento, bere, mangiare e vestire le stesse cose e, nelle rispettive forme linguistiche nazionali, parlare con strutture gergali similari. .. [a cura dell'Autore]
Descrizione: IX n.s.
URI: http://hdl.handle.net/10556/231
È visualizzato nelle collezioni:Metodologia della ricerca educativa

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