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Titolo: La funzione “drammatica” dello spazio nelle tragedie abruzzesi di Gabriele d’Annunzio
Autore: Benigni, Paola
Parole chiave: Abruzzo;Spazio;Soglia;Cronotopo;Tragedia;Space;Threshold;Chronotope;Tragedy
Data: 2020
Editore: Avellino : Associazione culturale Internazionale Sinestesie
Citazione: Benigni, Paola. “La funzione “drammatica” dello spazio nelle tragedie abruzzesi di Gabriele d’Annunzio.” Sinestesie, XVIII(2020): 77-96
Abstract: Il saggio si concentra sulle tragedie abruzzesi di d’Annunzio, “La Figlia di Iorio” e “La fiaccola sotto il moggio” al fine di porre in evidenza l’importanza che in esse assumono i luoghi, gli ambienti e gli spazi. La dimensione spaziale e l’Abruzzo con i suoi luoghi rivestono una funzione determinante per lo sviluppo e l’invenzione drammaturgica, tanto da influenzare il carattere intrinseco dei due drammi e, persino, la loro eterogeneità stilistica. Partendo dalla comparazione delle didascalie poste in esergo alle due opere, nelle quali l’autore fornisce indicazioni fondamentali riguardanti le coordinate spazio-temporali, il saggio sottolinea quanto nel caso della “Figlia di Iorio” lo scrittore abbia voluto comporre un’opera in cui il lettore è immerso in un mondo magico e lontano, in quella «terra d’Abruzzi, or è molt’anni…», dando vita quindi ad un dramma a carattere più “mitico-rituale” («tragedia pastorale»), mentre nel caso della “Fiaccola”, attraverso una precisa e minuziosa definizione del cronotopo narrativo, d’Annunzio abbia concepito un dramma dai tratti più spiccatamente «storico-veristi».
The research conduced in this contribution focuses on Gabriele d’Annunzio’s tragedies: ‘La figlia di Iorio’ and ‘La fiaccola sotto il moggio’ set in the Italian region of Abruzzo, in order to highlight the importance that places, environments and spaces have in them. In these theatrical works, in fact, the spatial dimension and the region of Abruzzo in particular with its places are fundamental for the development and dramaturgical invention. They also influence the intrinsic character of the two dramas and, aven, their stylistic heterogeneity, constituting a real «active, concrete force that leaves its traces on the texts, on the plot, on the systems of expectations of a litarary work». Starting then from a basic comparison of the captiond placed in exergue to the two dramas, in which the author provides fundamental indicationd concerning the spatio-temporal coordinates, in the essay it is possible to underline how in «La Figlia di Iorio», the writer wanted to compose a work in which the reader is immersed in a magical and distant world, in that «lad of Abruzzo, for many years», thus giving life to a more «mythical-ritual» and certainly more atypical drama («Pastoral tragedy»), while in the case of «La fiaccola sotto il moggio», through a precise and meticulous definition of the narrative chronotope, d’Annunzio conceived a drama with more markedly «historical-realistic» features. In both cases, however, the «abruzzesità» of the setting, with the power of its places, its uses and its local traditions, turns out be a real narrative engine of this tragic diptych, to the point that, as expertly observed by Andreoli, d’Annunzio could never have written such high pages if he hadn’t let himself be inspired by «proud Abruzzo» whose stregth the author had inherited.
URI: https://www.sinestesierivistadistudi.it/la-letteratura-italiana-oltre-i-confini/
http://elea.unisa.it:8080/xmlui/handle/10556/5389
http://dx.doi.org/10.14273/unisa-3511
ISSN: 1721-3509
È visualizzato nelle collezioni:Sinestesie. 2020. XVIII. La letteratura oltre i confini

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