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http://elea.unisa.it/xmlui/handle/10556/581
Abstract: | Nei primi anni del Novecento Wyndham Lewis visita la Bretagna – terra incontaminata e primigenia, già meta di pellegrinaggio per gli artisti della generazione precedente – con quello che potremmo definire un atteggiamento da etnografo. La passione per il “primitivo” che anima la letteratura e la pittura in quel periodo è di certo uno dei motivi che spinge Lewis a registrare cerimonie, miti, riti e spettacoli locali, dando vita a pezzi blandamente narrativi, che si configurano piuttosto come resoconti di viaggio. Tuttavia, anche quando, allo scopo di raccoglierli nel volume The Wild Body (1927), li modifica facendone dei veri e propri racconti, il nucleo antropologico resta vivo e vitale, fondendosi con l’attitudine satirica che contraddistingue la scrittura dell’autore e dando vita a un primitivismo anomalo, molto distante da quello degli scrittori coevi |
È visualizzato nelle collezioni: | Testi e linguaggi. Vol.3 (2009) |
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