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Abstract: Federico Tiezzi offre una testimonianza sulla collaborazione con Edoardo Sanguineti per l’allestimento del travestimento dantesco “Commedia dell’Inferno”, dove l’inferno è visto «come un’installazione che si svela man mano» e viene mostrato per quello che è, «un meccanismo» o, per citare Dante (If xviii, 6), un «ordigno». Ne nasce una riflessione complessiva sulla drammaturgia sanguinetiana tesa a ritrarre «la grande macchina del linguaggio che ci ricade addosso» perché attraverso il travestimento, continua Tiezzi, è possibile «riuscire a percepire la filigrana del mondo, del nostro mondo, del teatro».
È visualizzato nelle collezioni:Sinestesie. 2021. XXI. Ritratto/i di Sanguineti 1930-2021/20

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