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Titolo: Il «teatro dell’ignoranza» di Leo e Perla
Autore: Furno, Raffaele
Parole chiave: Teatro di ricerca;Teatro dell'ignoranza;Antropologia teatrale;Marginalità;Periferia;Research theatre;Theatre of ignorance;Theatre anthropology;Marginality;Peripherality
Data: 2021
Citazione: Furno, Raffaele, "Il «teatro dell’ignoranza» di Leo e Perla", Sinestesieonline, A. 10, no. 33 (Settembre 2021): 1-12
Abstract: Tra il 1965 e il 1981, gli attori Leo de Berardinis e Perla Peragallo scelsero di vivere e fare teatro in una vecchia masseria di Marigliano, piccolo paese alle porte di Napoli. Qui fondarono il «teatro dell’ignoranza» con cui i due artisti intendevano allontanarsi dalle formule trite del teatro classico italiano e dell’avanguardia fine a sé stessa, al fine di individuare una via artistica che ricercasse l’autenticità del faticoso lavoro teatrale, non il bello. Lavorando con attori non professionisti, Leo e Perla costruirono una poetica basata sulla perifericità geografica e sulla marginalità sociale, fondendo riferimenti culturali e teatrali apparentemente tra loro inconciliabili: l’avanspettacolo e la poesia, la sceneggiata napoletana e William Shakespeare. Nel saggio, attraverso l’analisi di tre spettacoli prodotti a Marigliano tra il 1972 e il 1974, si individuano i successi e i limiti del «teatro dell’ignoranza» per raccontare uno spaccato generazionale, politico ed estetico del teatro italiano d’avanguardia.
From 1965 to 1981, the actors Leo de Berardinis and Perla Peragallo lived and worked in an old farm in Marigliano, a small town near Naples. Here, they founded the so-called «theatre of ignorance». The two artists wished to abandon the repetitive canons of traditional theatre as much as the self-reflexive attitude of avantgarde movements, and to create a new artistic path interested in analyzing the depth and pain of stagecraft, not its beauty. Leo and Perla worked with non-professional actors, envisioned a poetic based on geographic peripherality and social marginality, and mixed cultural references that seemed irreconcilable: variety show and poetry, Neapolitan sceneggiata and William Shakespeare. In the essay, I briefly analyze three shows produced in Marigliano from 1972 to 1974, and I point out the pros and cons of «theatre of ignorance» to discuss its generational, political and aesthetic contributions to a central period of Italian experimental theatre.
URI: http://sinestesieonline.it/wp-content/uploads/2021/10/settembre2021-05.pdf
http://elea.unisa.it:8080/xmlui/handle/10556/5936
http://dx.doi.org/10.14273/unisa-4031
ISSN: 2280-6849
È visualizzato nelle collezioni:Sinestesieonline. Anno 10, no. 33 (Settembre 2021)

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