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Titolo: La risposta della Commissione europea al “deterioramento” del diritto di asilo in Grecia: riflessioni sull’attenuato attivismo dell’Istituzione “guardiana dei Trattati”
Autore: Cometti, Marcella
Parole chiave: Infringement procedure;Pushbacks;Safe Third Country;Conditionality;Task Force Migration Management.
Data: 2022
Abstract: L’accesso al diritto di asilo in Grecia è sistematicamente ostacolato dall’attuazione di pratiche di respingimento in frontiera e dall’applicazione del concetto di Paese Terzo sicuro nel contesto delle procedure di riconoscimento della protezione internazionale. A fronte di questo quadro, nel contributo si è svolta un’analisi della mobilitazione della società civile e del Parlamento europeo volta a stimolare una qualche reazione della Commissione europea quale “Guardiana dei Trattati”. La risposta dell’Istituzione delinea da un lato una sorta di inazioneosservazione dello status quo, dall’altro un qual certo “attenuato attivismo” nel tentare di porre rimedio agli inadempimenti degli obblighi derivanti dal diritto dell’Unione europea. In questa cornice, al fine di ragionare su “vie rimediali” differenti, si volge lo sguardo al c.d. “uso alternativo” del rinvio pregiudiziale d’interpretazione e allo strumento della condizionalità dei fondi. Il quadro delineato, riflettendo sulle motivazioni alla base dell’immobilismo/attenuato attivismo della Commissione nel caso di specie, si vuole inserire all’interno della più ampia riflessione sul margine di discrezionalità della Commissione europea nell’avviare procedure d’infrazione per mettere in luce nuovi elementi fattuali che, effettivamente, sembrerebbero chiamare ad un cambio di paradigma.
Access to the right to asylum in Greece is systematically hindered by the implementation of border rejection practices as well as the application of the Safe Third Country concept in the context of asylum procedures. Against this backdrop, the contribution analyses the mobilisation of civil society and the European Parliament aimed at evoking some reaction from the European Commission given the latter’s remit – at least on paper – as 'Guardian of the Treaties'. The institution's response outlines, on the one hand, a kind of inaction-observation of the status quo, and on the other hand, a certain 'weakened activism' in attempting to remedy breaches of obligations under EU law. Within this framework, in order to examine different 'remedial avenues', we turn our attention to the so-called 'alternative use' of the preliminary reference and the conditionality's instrument. By reflecting on the motivations underlying the Commission's immobility/attenuated activism in this case, the outlined framework is intended to form part of a broader reflection on the European Commission's discretion in initiating infringement procedures. In doing so, new factual elements are highlighted that, indeed, would seem to call for a paradigm shift.
URI: http://www.fsjeurostudies.eu/files/FSJ.3.2022.8.COMETTI.pdf
http://elea.unisa.it:8080/xmlui/handle/10556/6305
http://dx.doi.org/10.14273/unisa-4387
ISSN: 2532-2079
È visualizzato nelle collezioni:Freedom, Security & Justice: European Legal Studies (2022), n.3

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