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http://elea.unisa.it/xmlui/handle/10556/6358
Record completo di tutti i metadati
Campo DC | Valore | Lingua |
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dc.contributor.author | Landi, Mariamichela | |
dc.date.accessioned | 2023-02-06T12:13:12Z | |
dc.date.available | 2023-02-06T12:13:12Z | |
dc.date.issued | 2020-07-08 | |
dc.identifier.uri | http://elea.unisa.it:8080/xmlui/handle/10556/6358 | |
dc.identifier.uri | http://dx.doi.org/10.14273/unisa-4435 | - |
dc.description | 2018 - 2019 | it_IT |
dc.description.abstract | L’attività di ricerca si è concentrata sul problema della guerra al brigantaggio condotta dallo stato italiano nel Mezzogiorno negli anni a ridosso dell’unità. In particolare, sulla fase della guerra in cui fu attuato il regime di legislazione eccezionale e sul ruolo svolto dai tribunali militari nel corso del conflitto. L’analisi è partita dal problema storiografico della guerra del brigantaggio come parte del conflitto civile che contrappose unitari e antiunitari e accompagnò l’integrazione del Mezzogiorno allo Stato unitario. Il conflitto vide la partecipazione di numerosi attori, si consumò su più dimensioni e vide succedersi diverse fasi: la “guerra della giustizia”, ovvero quella fase espletata fra il 1863 e il 1865, quando con la legge Pica il conflitto fu per la prima volta regolamentato e riportato entro i confini della legalità, costituisce il focus della ricerca. Gli effetti del regime straordinario si percepirono su più piani: giuridico, perché i tribunali assicurarono processi rapidi e sentenze severe senza scadere nell’abuso; politico, perché la vittoria sul brigantaggio consentì l’affermazione del nuovo ordine e la stipula del patto con i liberali del sud, e infine sociale, perché fu ripristinato l’ordine pubblico e riconquistata la fiducia della popolazione locale. Attraverso la nuova strategia inaugurata dalla legge Pica lo Stato si fece garante di un equilibrio fra la repressione, necessaria, e la salvaguardia di alcuni fondamentali diritti costituzionali. Si cercò un equilibrio fra severità e garantismo. I tribunali militari, con il costante affiancamento e la supervisione delle autorità civili, riuscirono a garantire una serie di fattori come la celerità nei processi, l’efficienza della repressione e l’equilibrio nei giudizi. Le tracce di questa modalità operativa sono state riconosciute attraverso l’analisi dei documenti processuali dei tribunali militari esaminati: quelli di Potenza e di Bari. La ricerca è proceduta percorrendo un doppio binario: quello quantitativo, raccogliendo, catalogando e analizzando i dati estrapolati dalle carte processuali; e quello analitico, soffermandomi sulle modalità operative dei tribunali e sugli aspetti sociali del brigantaggio emersi dalle storie dei processi, mostrando così uno spaccato rappresentativo della realtà del brigantaggio in quelle zone in quel periodo. Una parte della ricerca è stata inoltre dedicata alla ricostruzione di alcuni processi giudiziari, una modalità coinvolgente e interessante per comprendere i meccanismi processuali e la dimensione privata e psicologica degli imputati. Lo studio, che si pone come punto di partenza per la trattazione di un problema più ampio, ha permesso di comprendere in che modo agirono i tribunali militari nel corso della guerra, se vi fosse uno scarto fra la norma e l’applicazione e che volto avesse il brigantaggio negli anni della legislazione straordinaria, relativamente ai territori di competenza dei tribunali di Bari e Potenza. I due anni di guerra che andarono dal 1863 al 1865 furono cruciali per la definitiva sconfitta del brigantaggio, l’integrazione del Mezzogiorno nello Stato italiano e l’affermazione e la legittimazione del progetto unitario come base sulla quale costruire il nuovo patto sociale. La ricerca ha rilevato che il governo italiano riuscì a raggiungere questi obiettivi con l’azione sinergica di tre attori: politico, militare e giudiziario. [ a cura dell'Autore] | it_IT |
dc.description.abstract | The research activity has focused on the issue of the war on brigantaggio conducted by the Italian state in the country South in the years close to Unification. In particular, it addresses the phase of the war in which the exceptional legislation regime was implemented and the role played by military courts during the conflict. The analysis started from the historiographic problem of the war on brigantaggio as part of the civil conflict that opposed the unitary and anti-unitary factions, and which accompanied the integration of the South into the united State. The conflict saw the participation of numerous actors, it took place over several dimensions and it saw several phases: the focus of my research is the "war of justice", that is, the phase between 1863 and 1865, when with the Pica law the conflict was for the first time regulated and brought within the bounds of legality. The effects of the extraordinary regime were perceived on several levels: on the legal one, because the courts ensured rapid trials and severe sentences without abusing their power; on the political level, because the victory over brigantaggio allowed the affirmation of the new order and the definition of the pact with the southern liberals, and finally on the social level, because public order was restored and the trust of the local population was regained. Through the new strategy inaugurated by the Pica law, the state ensured a balance between the necessary repression and the protection of some fundamental constitutional rights. A balance was struck between severity and guarantism. Military courts, with the constant support and supervision of civil authorities, were able to guarantee a series of factors such as fast trials, the efficiency of repression and balance in judgments. The traces of this operating mode have been identified through the analysis of the procedural documents of the military courts examined: those of Potenza and Bari. The research proceeded along a double track: the quantitative one, collecting, cataloging and analyzing the data collected from the litigation papers; and the analytical one, focusing on the operating procedures of the courts and the social aspects of brigantaggio that emerged from the stories of the trials, thus showing a representative cross-section of the reality of brigantaggio in those areas and in said period. Part of the research was also dedicated to the reconstruction of some judicial accounts, an engaging and interesting way to understand the procedural mechanisms and the private and psychological dimension of the accused. The study, which serves as a starting point for the discussion of a wider problem, has allowed us to understand how the military courts acted during the war, whether there was a gap between the norm and its application and what face brigantaggio had over the years of extraordinary legislation, with reference to the territories under the jurisdiction of the courts of Bari and Potenza. The two years of war that went from 1863 to 1865 were crucial for the definitive defeat of brigantaggio, the integration of the South in the Italian state and the affirmation and legitimization of the unitary project as the basis on which to build the new social pact. The research determined that the Italian government managed to achieve these objectives with the synergistic action of three actors: political, military and judicial. [edited by Author] | it_IT |
dc.language.iso | it | it_IT |
dc.publisher | Universita degli studi di Salerno | it_IT |
dc.subject | Brigantaggio | it_IT |
dc.subject | Tribunali | it_IT |
dc.subject | Pica | it_IT |
dc.title | L’azione dei Tribunali militari nella guerra al brigantaggio (1863-1865). Alcuni casi di studio | it_IT |
dc.type | Doctoral Thesis | it_IT |
dc.subject.miur | M-STO/04 STORIA CONTEMPORANEA | it_IT |
dc.contributor.coordinatore | Pinto, Carmine | it_IT |
dc.description.ciclo | XXXII | it_IT |
dc.contributor.tutor | Pinto, Carmine | it_IT |
dc.identifier.Dipartimento | Studi Umanistici | it_IT |
È visualizzato nelle collezioni: | Studi letterari, linguistici e storici |
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