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dc.contributor.authorCarbone, Flavio <Tenente Colonnello, Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri>-
dc.date.accessioned2024-11-06T09:52:52Z-
dc.date.available2024-11-06T09:52:52Z-
dc.date.issued2022-05-
dc.identifier.citationLa Grande Guerra dei Carabinieri. I Corazzieri in guerra. Ep.42, «Storia dei Carabinieri» di Fabio Carbone 05.2022, 11 min 9 sec, Podcast, https://open.spotify.com/episode/0OMLtGPESxHNU70ITWgm5g (consultato il 04/11/2024)it_IT
dc.identifier.urihttps://open.spotify.com/episode/0OMLtGPESxHNU70ITWgm5git_IT
dc.identifier.urihttp://elea.unisa.it/xmlui/handle/10556/7732-
dc.descriptionÈ possibile ascoltare il podcast su: Spreaker Podcast Player, Apple Podcasts, Spotify, iHeartRadio, Google Podcasts, Castbox, Podcast Addict, Podchaserit_IT
dc.descriptionConsultare la pagina https://linktr.ee/storiadeicarabinieri per informazioni sul progettoit_IT
dc.description.abstractQuesto episodio è dedicato al ruolo dei Corazzieri al fronte a tutela del sovrano e dei suoi accantonamenti. Nonostante tutte le previsioni e la buona volontà, al fronte i Corazzieri (o meglio i Carabinieri Guardie del Re) dovettero subire delusioni e frustrazioni. Nonostante l’uniforme grigio-verde adottata dal reparto, infatti, i corazzieri sono facilmente riconoscibili per i fregi ed i distintivi e soprattutto per la loro statura, inusuale per un corpo a cavallo. “La loro presenza frustrerebbe di per sé tutto lo studio messo per celare la residenza del Comandante Supremo”. Con queste parole è spiegata la decisione che limita il servizio a Villa Italia ad otto soli corazzieri, soltanto all’interno del perimetro e soltanto tra le 20 e le 4 della notte. Durante la guerra l'inazione e la frustrazione spinsero ben sette ufficiali a lasciare lo squadrone per rientrare in cavalleria, da cui provenivano, o nelle file dell’Arma. Un brigadiere ed un corazziere presero la via del cielo e diventano piloti. Il primo è Albino Mocellin che, dopo molte missioni su un aereo da bombardamento, cadde in combattimento in Albania nell’ottobre del 1916. Il secondo è il corazziere Italo Urbinati che prestò dapprima servizio in una squadriglia da bombardamento della Regia Marina, operando sull’Istria e sulla Dalmazia, per passare poi come istruttore di volo notturno e venire abbattuto il 2 novembre 1917, morendo il giorno successivo, mentre bombardava a bassa quota il nemico che avanza verso Motta di Livenza. Entrambi furono decorati di medaglia d’argento al valor militare. per quanto possibile, i Corazzieri chiesero ed ottennero di cambiare vita se si può dire transitando in realtà dove il confronto con il nemico era all'ordine del giorno. Altri rimasero a svolgere il ruolo che loro era assegnato in linea con la tutela del sovrano (per quanto possibile) e la sicurezza dei palazzi reali. Il testo di questo episodio è stato estratto e rielaborato dal volume a cura di Flavio Carbone “La Grande Guerra dei Carabinieri”, Roma, 2020, Ministero della Difesa - Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri - Ufficio Storico. In particolare si tratta del paragrafo “La tutela del sovrano: i Corazzieri al fronte” di Piero Crociani.it_IT
dc.format.extent11 min 9 secit_IT
dc.language.isoitit_IT
dc.publisherLa Grande Guerra dei Carabinieri. I Corazzieri in guerra. Ep.42, «Storia dei Carabinieri» di Fabio Carbone, Podcastit_IT
dc.sourceUniSa. Sistema Bibliotecario di Ateneoit_IT
dc.titleEpisodio 42. La Grande Guerra dei Carabinieri. I Corazzieri in guerra.it_IT
dc.typeRecording, acousticalit_IT
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