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Abstract: Il saggio si colloca al crocevia tra letteratura e scienza (tra le arti liberali del trivio e del quadrivio), essendo una riflessione sui rapporti fra poesia e tecnica rigorosa: ha per oggetto, infatti, la “gaia scienza” dei trovatori e la prima lirica d’arte romanza, fondata sull’uso di complesse tecniche versificatorie e sul possesso di competenze raffinate, anche musicali. Attraverso l’analisi degli schemi metrici e dei giochi di rime delle canzoni di alcuni trovatori tardi, nel saggio si mettono in luce gli aspetti più squisitamente tecnici e formali della lirica trobadorica che per secoli è stata alla base della poesia europea. La peculiarità dell’arte del trobar consiste nell’aver saputo elaborare con maestria un’architettura metrico-versificatoria nel complesso agile e versatile, che non solo fungesse da base per la creazione della lirica, ma che ne esaltasse anche i contenuti e la melodia. Las flors del gay saber o Las leys d’amors è il più vasto trattato retorico-grammaticale medievale, dal doppio titolo proprio per sottolineare la stretta relazione nella tradizione lirica occitana tra la scienza poetica (gay saber) e l’arte d’amore (Leys d’amors). Quest’opera scientifica dettava le regole del trobar, le tecniche compositive per la creazione di ogni tipologia lirica, diventando per i poeti un testo di riferimento per comporre correttamente. In questa fusione tra letteratura e scienza, i rinnovati motivi e la tecnica prosodica rappresentano i due poli strutturali, complementari e pertanto basilari, intorno ai quali ruota la peculiarità della lirica trobadorica.
È visualizzato nelle collezioni:Testi e linguaggi. Vol.5 (2011)

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