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dc.contributor.authorBenedetto, Alessandra
dc.date.accessioned2014-05-14T11:15:01Z
dc.date.available2014-05-14T11:15:01Z
dc.date.issued2012-04-13
dc.identifier.urihttp://hdl.handle.net/10556/1302
dc.identifier.urihttp://dx.doi.org/10.14273/unisa-180
dc.description2010 - 2011en_US
dc.description.abstractLa materia dei contratti internazionali è andata acquisendo sempre maggiore importanza e diffusione negli ultimi anni. Questo fatto costituisce, in qualche modo, la conseguenza dei profondi cambiamenti che hanno interessato il mondo delle relazioni commerciali. Oggigiorno, grazie alla creazione di un mercato unico europeo e, soprattutto, quale conseguenza diretta della globalizzazione, la gran parte dei businessmen tendono a spingere i propri affari ben oltre i confini nazionali, quando non accantonano addirittura la dimensione “geografica” e si avvalgono dei più moderni strumenti della comunicazione forniti dalla tecnologia (e-commerce). La categoria dei contratti internazionali dà vita, invero, a non pochi problemi: anzitutto, non è dato rinvenirne una specifica definizione e non è sempre facile stabilire quale regime normativo (nazionale) sia applicabile nel singolo caso, a prescindere dalle apposite regole già esistenti. Un altro aspetto molto rilevante è costituito dalla notevole complessità (spesso dovuta al valore economico dell’operazione commerciale) della fase delle negoziazioni durante la quale le parti, solitamente, si comunicano l’un l’altra la propria volontà e la misura entro la quale sono disposti a farsi reciproche concessioni, fissano i singoli steps attraverso cui addivenire al raggiungimento di un accordo, valutano la concreta fattibilità dell’affare. In un tale contesto complesso esse, spesso, fissano in appositi documenti i profili del futuro regolamento contrattuale su cui hanno già raggiunto un accordo e, nel far questo, non di rado escludono i lawyers dalla redazione degli stessi. Il risultato pratico è che, piuttosto frequentemente, le formulazioni di questi documenti danno vita a notevoli problemi interpretativi. La risoluzione di una controversia emersa dalla lettera di un contratto internazionale rende necessario che il giudice o, più spesso, l’arbitro tenga in debito conto gli sviluppi della legislazione in molti degli ordinamenti nazionali, degli strumenti normativi transnazionali e di ogni altra pratica emersa in tema di accordi commerciali. Giudici e arbitri, infatti, nel formulare le proprie decisioni non possono prescindere da tali sviluppi avutisi nella pratica del commercio, andando oltre i confini tracciati dalla normativa nazionale prescelta. Questa tesi si propone di analizzare gli effetti connessi al contenuto dei documenti pre-contrattuali, secondo quella che è la disciplina degli ordinamenti di Common Law e di Civil Law, nonché negli strumenti a vocazione transnazionale come, ad esempio, i Principi UNIDROIT, i Principles of European Contract Law, Draft Common Frame of Reference, U.N. Convention on the International Sales of Good (CISG) e, emenata recentemente, la proposta di regolamento Common European Sales Law. Più specificamente, due sono i profili presi in considerazione: anzitutto, ci si domanda fino a che punto una dichiarazione pre-contrattuale possa considerarsi vincolante in sé e per sé. In secondo luogo, si tratta di appurare fino a che punto una dichiarazione pre-contrattuale possa produrre effetti giuridici venendo incorporata nel futuro contratto o, comunque, inducendo alla stipula del contratto stesso. Il metodo d’indagine adottato consiste, anzitutto, nell’analisi delle regole sulla formazione dei contratti previste dagli ordinamenti più rappresentativi afferenti al Common Law ed al Civili Law, nonché dai documenti transazionali su menzionati. Segue, poi, uno studio sull’interpretazione e la qualificazione delle lettere di intenti e degli altri pre-contractual statements risultati di maggiore impiego nella prassi del commercio internazionale e, prima ancora, alla luce delle disposizioni normative riconducibili agli ordinamenti nazionali. La tesi si propone, in definitiva, di conseguire i seguenti obiettivi: 1) verificare quali siano gli eventuali riflessi sugli attuali trends relativi alla disciplina nazionale e transnazionale; 2) individuare quali fattori di policy incidono sulla evoluzione giuridica; 3) appurare se si venga a creare, o meno, una qualche interferenza tra diritto nazionale e transnazionale; 4) stabilire quale sia la relazione esistente tra Hard Law e Soft Law. [a cura dell'autore]en_US
dc.language.isoiten_US
dc.publisherUniversita degli studi di Salernoen_US
dc.subjectPre-contractual agreementsen_US
dc.subjectPre-contractual stageen_US
dc.titlePre-contractual agreements in international commercial contracts: legal dynamics and commercial expediencyen_US
dc.typeDoctoral Thesisen_US
dc.subject.miurIUS/02 DIRITTO PRIVATO COMPARATOen_US
dc.contributor.coordinatoreStanzione, Pasqualeen_US
dc.description.cicloX n.s.en_US
dc.contributor.tutorSica, Salvatoreen_US
dc.identifier.DipartimentoDiritti della Persona e Comparazioneen_US
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