dc.description.abstract | Nel lavoro di tesi si analizza l’evoluzione legislativa subita dall’art. 2 del d.lgs.
546/1992, nonché l’attuale formulazione che estende la giurisdizione tributaria all’intera
materia tributaria (“tributi di ogni genere e specie, comunque denominati”). Emerge come l’elemento che allo stesso tempo radica e delimita la giurisdizione tributaria sia proprio la natura tributaria della prestazione oggetto della controversia; una giurisdizione, dunque, “generale”, esclusiva e non più tipizzata o tassativa, che impone necessariamente di
intendersi sulla nozione di tributo.
Tale nozione è di problematica delimitazione anche per l’assenza nel nostro
ordinamento di una definizione normativa di “tributo”.
Nel lavoro di tesi, dopo aver analizzato le principali posizioni dottrinali e
giurisprudenziali sul tema, si tenta una delimitazione del concetto in parola. Tale
questione per così dire “definitoria” è di fondamentale importanza per tutta una serie di
entrate che si trovano in una sorta di zona grigia (si pensi, in proposito, alle prestazioni
patrimoniali di carattere paracommutativo); il problema, inoltre, è reso ancora più delicato
dalla circostanza che, dalla metà degli anni ’80, si è fatta strada la possibilità, per gli enti
locali di procedere ad una “defiscalizzazione” di alcuni tributi e della loro conseguente
sostituzione con “tariffe”, “canoni”, “prezzi”, assimilabili ai corrispettivi di diritto privato.
La Corte costituzionale è stata chiamata ad intervenire ripetutamente negli ultimi anni
con riferimento a questioni di legittimità sollevate con riguardo ad entrate di dubbia natura
“tributaria” e ciononostante ricondotte espressamente dall’art. 2 del d.lgs.546/1992 nella
cognizione dei Giudici tributari. Le “risposte” di volta in volta rese dalla Corte costituzionale forniscono parametri fondamentali per orientarsi sul tema.
La tesi si completa, poi, con l’analisi del sistema degli atti impugnabili, che
individuano i cd. limiti funzionali o interni della giurisdizione tributaria; si sottolinea in
proposito come quanto sancito nell’art 19 del d.lgs. n. 546/1992 per cui la Commissione
tributaria può essere adita solo impugnando gli atti ivi previsti dal legislatore necessita
oggi, in virtù delle modifiche legislative che hanno inciso sull’art. 2, di una lettura più
“aperta” e flessibile.
Infine, si realizza un confronto con il processo tributario spagnolo. [versione inglese] This thesis will analyze the legislative evolution of art. 2 of the legal decree
546/1992 and also the actual formulation that extends taxation jurisdiction to the
entire taxation subject (“taxes of every kind and species, whatever denomination
they have”). It appears that the element which at the same time radicates and
delimits taxation jurisdiction is precisely the tributary nature of the service which is
the object of the controversy; therefore it is a “general” jurisdiction, which is
exclusive and no longer typified or peremptory, which means that the notion of tax
must be clearly understood.
This notion is problematic in its delimitation also due to the absence in our laws of a
legal definition of the word “tax”.
In this thesis, after having analysed the main doctrinal and jurisprudential positions
on this theme, an attempt will be made to delimit this concept in words. This question
which can be described as “defining” is of fundamental importance for a whole series
of matters which are to be found in a sort of grey area (to be considered are the
patrimonial services of a Para commutative nature); the problem, furthermore, is
rendered even more delicate by the circumstances which, since the mid eighties, have
made it possible for local bodies o proceed towards an “exemption” from some taxes
and their substitution with “tariffs”, “fees” or “prices”, assimilable to compensations
in private law.
The constitutional court has been called upon repeatedly in recent years to intervene
with reference to questions of legitimacy raised with regard to income of a dubious
“taxation” nature in spite of them being dealt with explicitly in art. 2 of the legal
decree 546/1992 for the cognition of taxation judges. The “answers” given by the
constitutional court provide fundamental parameters for orientation in this area.
The thesis concludes with an analysis of the system of impugnable acts that identify
the functional or internal limits of taxation jurisdiction; it is underlined that, as
sanctioned by art. 19 of the legal decree n. impugning the 546/1992 by which the tax
commission can only be compromised acts foreseen therein by the legislator, in virtue
of the legislative modifications that have influenced art.2, a more “open” and flexible
interpretation is necessary.
Finally a comparison will be made with the Spanish taxation procedure. [a cura dell'autore] | en_US |