dc.description.abstract | La ricerca si compone di tre parti, distinte tra loro ma complementari: nella prima si
ripercorrono le linee storiche dell'opera, analizzando la data e il luogo dove Porfirio ha composto il
Contra Christianos, alla luce delle notizie divergenti fornite in proposito dalle varie fonti storiche.
La seconda parte riguarda l'analisi dei tentativi che sono stati compiuti per cercare di
ricostruire lo scritto anticristiano, partendo dall'anno 1630 fino al 1998. All'interno di questo arco
di tempo di quasi quattro secoli, viene analizzata e criticata la raccolta del teologo tedesco A. von
Harnack, che rappresenta a tutt'oggi l'unica edizione valida a cui fare riferimento.
La terza parte infine riguarda il tentativo di una nuova edizione dei frammenti del Contra
Christianos: si parte sostanzialmente dalla verifica della possibilità di far risalire a Porfirio la
paternità di ogni singolo frammento; tale controllo viene esteso anche ad altri brani che nel corso
dell'attuale ricerca sono stati ritenuti degni di interesse per il fine che si è cercato di raggiungere.
Una volta fatta la classificazione dei frammenti e delle fonti, si è passati all'analisi e al
commento di ogni singolo brano al fine di avere una visione quanto più completa da un punto di
vista contenutistico, stilistico, filologico e filosofico. Con questo nuovo metodo si è cercato di
stabilire i confini dell'ambito porfiriano, le competenze del filosofo, gli effettivi attacchi del
neoplatonico facendo luce, all'interno del conflitto fra paganesimo e cristianesimo del III secolo,
sulle novità e sulle differenze di Porfirio, non solo rispetto al suo predecessore Celso o al suo
successore Giuliano, ma anche rispetto a quegli autori minori e a quel sostrato di cultura
anticristiana che spesso è stata considerata porfiriana, ma, sottoposta ad una lettura più
approfondita, non presenta in alcun modo le caratteristiche del neoplatonico riscontrabili, tra l'altro,
anche dal confronto con altre opere.
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