dc.description.abstract | Facendomi guidare da alcuni testi ritenuti imprescindibili (Homo sacer. Il potere sovrano e la nuda
vita, Bíos. Biopolitica e filosofia, e Impero), ho tentato di operare una ricognizione, per me
necessaria, sul bíos e sulla politica, sull'inestricabile intreccio, sul controllo dei corpi, sui dispositivi
del potere che, come il denaro di Wall Street, non dorme mai, sul potere che c'è, che straborda,
invade, cattura. Ho tentato di risalire la corrente della biopolitica attraverso le intuizioni di Michel
Foucault, l'analisi puntuale delle ‘prime tracce del discorso biopolitico’ e le ambivalenze presenti
nella prospettiva del filosofo francese. Ma la tesi, ovviamente, non poteva non giungere fino a noi,
dando conto delle riflessioni di Giorgio Agamben, di Antonio Negri e Michael Hardt e di Roberto
Esposito, l'autore al quale ho già dedicato una monografia (L’impolitico e l’impersonale. Lettura di
Roberto Esposito, Morlacchi 2010) e che appare il più convincente nel disvelare i lati oscuri di un
fenomeno enigmatico, la biopolitica, che "minaccia continuamente di rovesciarsi in tanatopolitica".
Ho utilizzato soprattutto le mappe concettuali di Laura Bazzicalupo per illuminare il fondo buio di
un percorso impervio, altrimenti inaccessibile.
Dopo aver esaminato le tematiche citate, ho ritenuto importante affrontare l’evoluzione della
comunità, tra società e persona, mitopoiesi e società, l’uomo borghese (e il suo denaro), la crisi del
simbolico, l’alienazione e il mondo fatto cosa, approdando nella società evanescente e nella
globalizzazione politica, per mostrare il male come sacrificio della vita. Ma anche il male come
malattia. Il lato biologico del male, che va oltre quello metaforico dell’organismo e del corpo
sociale. Indago come lo iato tra individuo e società, tra corpo biologico e corpo sociale, divenga
sempre più critico e problematico. In particolare, seguendo la linea teorica tratteggiata da Giuliano
Piazzi, riferisco di come il sociale – nella sua forma più avanzata – assuma le forme e la lingua del
Capitale e di come questo non sappia più che farsene di un corpo che sia solo vita. Lungo questo
percorso sono giunto a incontrare la logica dell’astrazione e della generalizzazione (che si
concretizza attraverso il potere pervasivo del denaro), che si scontrerà con l’unica forma di
generalizzazione forte, realmente capace di scuotere il male attraverso la sua forza: la vita. [a cura dell'autore] | en_US |