dc.description.abstract | Sfidando qualsiasi univoca attribuzione di genere, Heart of Darkness eccede
i confini del modo mimetico-realistico per accogliere in sé strutture e motivi
propri di convenzioni narrative diverse, proponendosi come quest, parabola,
viaggio iniziatico, odissea psicologica, narrazione di carattere autobiografico
e altro ancora.
Muovendo da queste considerazioni, l’articolo si propone di verificare in che
misura le categorie nietzschiane di apollineo e dionisiaco e la stessa nozione
di tragico elaborata da Nietzsche in La nascita della tragedia possano contribuire
a decifrare la fitta trama simbolica che attraversa il racconto e a enuclearne
le strutture narrative di fondo. Nell’ipnotica narrazione di Marlow,
incentrata su una parola che ambisce a restituire l’esperienza dell’indicibile,
la definizione nietzschiana della tragedia come “rappresentazione apollinea
sensibile di conoscenze e moti dionisiaci” sembra trovare una sua attualizzazione.
A sua volta la figura di Kurtz trascende i limiti della convenzionale
caratterizzazione del personaggio romanzesco, per assumere i tratti dell’eroe
tragico | en_US |