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dc.contributor.authorIorio, Antonio
dc.date.accessioned2024-06-25T07:51:58Z
dc.date.available2024-06-25T07:51:58Z
dc.date.issued2023
dc.identifier.citationIorio A. ''Il legislatore negativo e la ‘culpa felix’ del giudice delle leggi considerazioni sulle ‘nuove prassi’ della Corte Costituzionale'' Iura & Legal Systems, X.2023/3, B (1): 1-37it_IT
dc.identifier.issn2385-2445it_IT
dc.identifier.urihttps://www.rivistagiuridica.unisa.it/indexit_IT
dc.identifier.urihttp://elea.unisa.it/xmlui/handle/10556/7112
dc.description.abstractIl contributo affronta una questione alquanto articolata che attiene al ruolo della Corte Costituzionale chiamata ad interventi, sempre più incisivi, al fine di dare concreto riconoscimento alle coordinate tracciate nella Carta fondamentale. A venire in rilievo è l’effettività dei diritti costituzionali spesso procrastinata dal legislatore ordinario che non riesce a far fronte alle variegate esigenze portate da una post-modernità in rapida evoluzione. Molteplici sono le ricadute dei ritardi e delle inadeguatezze normative che riverberano specifici effetti in ambito penalistico. In un tale contesto l’operato della Corte Costituzionale rischia di essere letto nei termini di ‘sconfinamento’ nel terreno delle prerogative del legislatore ordinario, ancor di più se vengono abbandonati “clichè” ermeneutici (cd. rime obbligate) per nuove forme interpretative (cd. rime sciolte). Le nuove prassi della Corte Costituzionale (si prendano ad esempio le decisioni concernenti la cd. ‘vicenda Cappato’ oppure la questione dell’ergastolo ostativo) però – come dimostrato nella ricerca – solo apparentemente possono dare vita a forme di creazionismo costituzionale, in quanto, le stesse, si incardinano all’interno dei ‘principi costituzionali’ che rappresentano il fondamento e il limite per il legislatore ordinario e per l’organismo costituzionaleit_IT
dc.description.abstractThis article is examining a very complex subject about the role and the powers of the Constitutional Court and its interventions, always more incisive, with the prospective of giving concrete recognition to the pathway deriving from the always more institutionalized Constitutional heritage. The first topic is the effectiveness of the Constitutional rights, priority often postponed and sometimes ‘forgotten’ by ordinary legislators, unable to deal with articulated needs brought by a quickly developed postmodernism. There are many detriments due to regulatory inadequacies and these ‘dangerous’ issues can be found day by day in the Criminal Law scenario. In such a context, the role played by the Constitutional Court runs the risk of being interpreted in terms of ‘trespassing’ into the sphere of the ordinary legislator’s powers and prerogatives, today even more because hermeneutical clichés (so-called ‘rime obbligate’) are abandoned because of innovative forms of interpretation (so-called ‘rime sciolte’). However, the new practices of the Constitutional Court - take for example the recent decisions concerning the ‘case Cappato’ or the question concerning the ‘ergastolo ostativo’ (life sentence) - as demonstrated in the research - can only give growth to forms of constitutional creationism, since they are based and hinged within the 'Constitutional principles'. The Constitutional principles represent the foundation and the limit for the ordinary legislator and also for the Constitutional bodyit_IT
dc.format.extentP. 1-37it_IT
dc.language.isoitit_IT
dc.sourceUniSa. Sistema Bibliotecario di Ateneoit_IT
dc.titleIl legislatore negativo e la ‘culpa felix’ del giudice delle leggi considerazioni sulle ‘nuove prassi’ della Corte Costituzionaleit_IT
dc.typeJournal Articleit_IT
dc.relation.ispartofjournalIura & Legal Systemsit_IT
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