«Una nostra scelta nell’automatismo del mondo» – La polemica Vittorini-Togliatti

Abstract

La polemica tra Elio Vittorini e i vertici del Pci è stata spesso trattata come una contrapposizione ideologica. In questa sede, pur senza negare quest’assunto, si tenta di mostrare che essa fu determinata anche da ragioni politiche ed editoriali. Vittorini, probabilmente, non comprese subito le implicazioni profonde della polemica in corso e la interpretò come un’opportunità per rilanciare «Il Politecnico» e per segnalare a Togliatti alcuni problemi interni alla cultura comunista; lo scopo del Migliore, invece, era quello di richiamare all’ordine lo scrittore siciliano e i suoi collaboratori, troppo aperti a nuove sperimentazioni culturali e troppo poco attenti alle priorità del PCI

The controversy between Elio Vittorini and the leaders of PCI has often been treated as an ideological opposition. Here, without denying this assumption, we try to demonstrate that it was also determined by political and editorial reasons. Vittorini probably did not immediately understand the profound implications of the ongoing controversy and interpreted it as an opportunity to relaunch «Il Politecnico» and to point out to Togliatti some internal problems of communist culture; the aim of the “Migliore”, on the other hand, was to call the Sicilian writer and his collaborators to order. These, in fact, seemed too open to new cultural experiments and too little interested to the priorities of the PCI.