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dc.contributor.authorBertolini, Marina
dc.date.accessioned2013-11-18T10:35:46Z
dc.date.available2013-11-18T10:35:46Z
dc.date.issued2013-05-28
dc.identifier.urihttp://hdl.handle.net/10556/786
dc.description2010 - 2011en_US
dc.description.abstractCon l'entrata in vigore del nuovo quadro europeo delle comunicazioni elettroniche è venuto a delinearsi un nuovo assetto normativo che interviene a modificare e ad integrare l'ordinamento delle comunicazioni elettroniche disegnato con il pacchetto Telecom 2002. Tali innovazioni sono state determinate dall'esigenza -avvertita dal legislatore comunitario- di modulare il quadro regolativo per adeguarlo alle evoluzioni tecnologiche ed economiche che nell'ultimo decennio hanno rivoluzionato il mercato delle comunicazioni, ma anche dalla necessità di superare elementi di criticità riscontrati in fase di applicazione del sistema normativo vigente. L'iter che ha portato alla definizione del nuovo assetto regolatorio (che ha avuto inizio con la Comunicazione sul riesame del quadro normativo comunitario per le reti ed i servizi di comunicazione elettronica del 2006) è stato particolarmente complesso ed ha avuto momenti di pausa ma anche momenti di forte accelerazione. Il primo passaggio decisivo vi è stato nel 2007, allorché la Commissione ha adottato, il 13 novembre, il pacchetto di proposte di riforma articolato in due proposte di direttiva: la COM (2007) 697-2007/0247 (COD) (definita direttiva legiferare meglio) e la COM (2007) 698-2007/0248 (COD) (denominata direttiva sui diritti dei cittadini). Il pacchetto di misure si completava con la proposta di regolamento COM (2007) 699-2007/0249 (COD) tesa ad istituire un unico Regolatore europeo delle comunicazioni. Tali atti furono, poi, trasmessi, rispettivamente il 13, il 15 e il 16 novembre 2007, al Parlamento europeo e ed al Consiglio per l'esame successivo. Preliminarmente va sottolineato che, fatta eccezione per la summenzionata misura regolamentare, tesa di istituire la nuova Autorità europea, le nuove disposizioni ipotizzate dal legislatore comunitario non intendevano stravolgere l'assetto ordinamentale disegnato dal pacchetto Telecom 2002. Piuttosto, tali misure erano state concepite con l'obiettivo di aggiornare la normativa vigente attraverso formule ad intarsio ed una miriade di innesti nella legislazione in vigore. In particolare, attraverso la proposta di revisione della direttiva quadro, della direttiva autorizzazione e della direttiva accesso, il legislatore comunitario intende aumentare l'efficacia, ridurre le risorse amministrative necessarie per l'attuazione della regolamentazione economica, oltre che agevolare e rendere più efficiente l'accesso alle frequenze radio. Invece, mediante la riforma della direttiva sul servizio universale e della direttiva sulla tutela della vita privata nel settore delle comunicazioni elettroniche, la Commissione intendeva accrescere la tutela dei diritti dei consumatori e degli utenti ed assicurare l'affidabilità, la sicurezza e l'attendibilità, garantendo, un livello elevato di tutela della vita privata e dei dati personali degli individui. Il legislatore europeo intendeva anche migliorare il coordinamento delle attività delle ANR all'interno dei diversi Paesi, e rafforzare l'azione già svolta a livello comunitario dall’ERG. In quest'ottica, fu proposta l'istituzione di un organo indipendente chiamato a contribuire al completamento del mercato interno ed a supportare la Commissione ed i legislatori nazionali relativamente all'attuazione della disciplina europea delle comunicazioni elettroniche. Obiettivo del presente lavoro è quello di contribuire alla ricostruzione delle linee di sviluppo che hanno portato alla definizione del nuovo quadro comunitario delle comunicazioni elettroniche, nel tentativo di delineare in quest'ambito il nuovo modello europeo di regolazione incentrato sulla figura del BEREC (Body of European Regulators for Electronic Communications). Per poter analizzare il nuovo assetto è necessario ripercorrere le direttrici che hanno portato alla definizione del nuovo sistema che regola il settore delle comunicazioni elettroniche, (inquadrato nell'ambito dei servizi di interesse economico generale), nel quale è venuto a formarsi una sorta di interconnessione amministrativa tra diversi livelli ordinamentali che connota la cornice regolatoria comunitaria. Questa evoluzione ha determinato il formarsi di un quadro normativo composito ed integrato, che riconduce ad unità una pluralità di livelli istituzionali che compongono lo spazio regolatorio europeo delle comunicazioni elettroniche. Pertanto, pur partendo dal presupposto che il campo di osservazione è quello proprio del diritto pubblico, non si può ignorare che gli scenari evolutivi che caratterizzano l'ordinamento delle comunicazioni elettroniche, sono diretta conseguenza delle dinamiche legislative comunitarie che incidono sul rapporto dialettico tra gli assetti di mercato e l'intervento pubblico nei processi economici, facendo emergere un'esigenza di regolazione integrata di settore. Tale comparto va, progressivamente, ridefinendosi alla luce delle linee di sviluppo di natura tecnologico-industriale ed economico-commerciale, che caratterizzano il processo di convergenza tra voci, immagini e dati. In quest'ambito va considerato che un'innovazione tecnologica così forte pone il problema della regolazione proconcorrezionale. Ed infatti l'assetto ordinamentale delle comunicazioni si connota per la sua perenne dinamicità, caratterizzato dal rafforzamento della valenza federale della costruzione comunitaria e dall'emergere, in questo ambito, di nuove forme di regolazione incentrato su istituzioni reticolari composite (in parte nazionali ed in parte comunitaria, preposte all'esercizio di funzioni regolatorie nei mercati integrati delle comunicazioni elettroniche. In questo contesto, partendo dal presupposto che l'Organismo europeo dei regolatori, rappresenta la principale novità del nuovo disegno regolatorio (che viene a completare l'assetto amministrativo integrato della regolazione europea nelle comunicazioni elettroniche) ci si è posti l’obiettivo di contribuire alla ricostruzione unitaria del sistema normativo, collocando il BEREC all'interno del modello europeo della regolazione. Ciò nel tentativo di disegnare un quadro il più possibile organico degli assetti legislativi vigenti, alla luce delle trasformazioni hanno innovato gli assetti giuridico-istituzionali del sistema di intervento pubblico in economia, nel passaggio “dal mercato guidato al mercato regolato”. [a cura dell'autore]en_US
dc.language.isoiten_US
dc.publisherUniversita degli studi di Salernoen_US
dc.subjectRegolazioneen_US
dc.subjectConcorrenzaen_US
dc.subjectBERECen_US
dc.titleRegolazione e concorrenza nel settore delle comunicazioni elettronicheen_US
dc.typeDoctoral Thesisen_US
dc.subject.miurIUS/10 DIRITTO AMMINISTRATIVOen_US
dc.contributor.coordinatoreKalb, Luigien_US
dc.description.cicloX n.s.en_US
dc.contributor.tutorMarenghi, Enzo Mariaen_US
dc.identifier.DipartimentoDiritto Pubblico Generale e Teoria delle Istituzionien_US
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