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dc.date.accessioned2025-08-05T12:36:06Z
dc.date.available2025-08-05T12:36:06Z
dc.description.abstractLa moda ci permette di osservare le relazioni di potere, i processi di imitazione e differenziazione, l’eccesso di produzione e dei suoi rifiuti, lo sfruttamento delle materie prime e della manodopera. Siamo all’interno di una realtà globale che sta affrontando le ripercussioni ambientali di quella logica del consumismo che dilaga dalla metà del secolo scorso. Oggi ci chiediamo come poter invertire la rotta e come poterlo fare nella nostra quotidianità. Forse il primo passo è prendere consapevolezza di ciò che significa l’acquisto costante di capi a basso costo. Guardiamo l’etichetta dei nostri capi e poniamoci una domanda: da dove provengono i miei vestiti? Questo articolo nasce dalle riflessioni emerse nel corso degli ultimi anni accademici in cui le proponenti hanno svolto attività di ricerca e coordinamento di un gruppo di lavoro composto da studenti al 3° anno di laurea triennale in Sociologia (Roma Tre). Numerosi sono gli aspetti legati alle questioni ambientali che sono stati affrontati: la percezione e la consapevolezza delle nuove generazioni, il greenwashing delle aziende, l’economia circolare e le politiche ambientali. Attraverso la raccolta di dati è emerso come il sistema produttivo dell’economia lineare dovrebbe essere sostituito da un’ottica circolare con la moda ecosostenibile o second hand.it_IT
dc.description.abstractFashion allows us to observe power relations, conspicuous consumption, the spectacle of the self, the processes of imitation and differentiation, the excess of production and, consequently, of its waste, and the exploitation of raw materials and labor. We are within a global reality that is facing the environmental repercussions of the logic of consumerism that has been rampant since the middle of the last century. Today we are asking ourselves how we can reverse course and how we can do so in our daily lives. Perhaps the first step is to become aware of what the constant purchase of cheap garments means. We look at the label of our garments and ask ourselves a question: where do my clothes come from? This article stems from the reflections that emerged during the last academic years in which the proponents carried out research and coordination of a working group composed of students in their 3rd year of a bachelor’s degree in Sociology (Roma Tre). Numerous aspects related to environmental issues have been addressed: the perception and awareness of new generations, corporate greenwashing, circular economy and environmental policies. Through the collection of secondary data and interviews with experts, it emerged how the production system of the linear economy should be replaced by a circular perspective, obtaining new functions, such as with eco-sustainable fashion or to the purchase of second hand clothes.it_IT
dc.language.isoitit_IT
dc.rightsCC BY-NC-NDit_IT
dc.relation.ispartofjournalCulture e Studi del Socialeit_IT
dc.identifier.citationTurco, B., Lippolis, M. (2025). Le implicazioni sociali della fast fashion. Riflessioni e prospettive di sviluppo. Culture e Studi del Sociale, 10(1), 44-59it_IT
dc.titleLe implicazioni sociali della fast fashion. Riflessioni e prospettive di sviluppoit_IT
dc.sourceUniSa. Sistema Bibliotecario di Ateneoit_IT
dc.contributor.authorTurco, Benedetta
dc.contributor.authorLippolis, Martina
dc.date.issued2025
dc.identifier.urihttps://www.cussoc.it/journal/issue/archiveit_IT
dc.identifier.urihttp://elea.unisa.it/xmlui/handle/10556/8770
dc.typeJournal Articleit_IT
dc.format.extentP. 44-59it_IT
dc.identifier.issn2531-3975it_IT
dc.subjectDiritti Umaniit_IT
dc.subjectFast fashionit_IT
dc.subjectAmbienteit_IT
dc.subjectEnvironmentit_IT
dc.subjectHuman rightsit_IT
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