Il ruolo degli attori pubblici e privati nella definizione delle politiche attive del lavoro: una valutazione comparativa tra Spagna e Italia
Abstract
L’oggetto del lavoro di ricerca riguarda l’analisi e la definizione delle politiche del lavoro e nello specifico lo studio di due strumenti di politica attiva del lavoro promossi nei contesti territoriali della Campania e dell’Andalusia, che presentano diverse caratteristiche comuni del mercato del lavoro. In particolare, l’analisi si è concentrata sulle fasi iniziali di definizione dei rispettivi programmi per terminare con quella relativa ai risultati raggiunti e alla valutazione complessiva dell’efficacia della politica sul piano del funzionamento e dell’esito occupazionale. L’ipotesi di fondo di questo lavoro è che il forte intreccio ormai esistente tra assetto istituzionale del mercato del lavoro, funzioni conferite, capacità di gestione e disegno dei provvedimenti, influenzi in modo determinante l’esito degli interventi posti in essere. Con l’intento di analizzare i due programmi di politica attiva, vengono ripresi i contributi più rilevanti riguardanti la letteratura delle politiche pubbliche. Riflettendo sui modelli di policy cycle, vale a dire, sull’intero processo che interessa una politica pubblica, si comprende quali sono i fattori che occorrono per ricostruire il campo di vincoli e opportunità in base ai quali gli attori si muovono. Successivamente l’attenzione si è concentrata sulle politiche attive del lavoro, che costituiscono con le politiche socio-assistenziali, sanitarie e pensionistiche, i quattro campi di intervento delle politiche sociali. L’analisi ha riguardato l’evoluzione delle politiche del lavoro in Italia dal dopoguerra ad oggi per comprendere come si è delineato il concetto di politica attiva del lavoro, il quale progressivamente si è affiancato a quello di politica passiva. Inoltre, sono state analizzate le principali tendenze di lungo e di breve periodo del mercato del lavoro italiano e campano, tendenze che mostrano oggi uno scenario segnato soprattutto da profonde differenze territoriali, dalla prevalenza del lavoro temporaneo, da nuove e recenti evoluzioni delle dinamiche di emigrazione/immigrazione e da una disoccupazione strutturale simile a quella degli altri Paesi dell’Europa mediterranea. Come nel caso della Campania, si mostra come anche l’Andalusia, sia un’area territoriale che già prima della crisi del 2008 presentava rilevanti problematiche occupazionali, aggravate dalla diffusione in Spagna, più che negli altri Paesi europei, dalla presenza di una elevata disoccupazione e di un maggiore ricorso al lavoro a termine. Lo studio dell’esperienza delle due politiche del lavoro promosse in Campania e in Andalusia, affrontato grazie anche all’ausilio delle interviste qualitative effettuate nei due contesti di riferimento, ha fatto emergere che molteplici sono i fattori che condizionano una politica del lavoro. Un coinvolgimento attivo degli attori istituzionali che hanno partecipato al processo di definizione dei programmi analizzati, ha certamente influenzato la fase di attuazione e implementazione degli interventi. Gli accordi neo-corporativi, sono stati determinanti per la definizione coerente degli obiettivi rispetto ai fabbisogni espressi dal territorio. La valutazione degli interventi di politica attiva ha evidenziato, inoltre, che nonostante i due programmi siano stati implementati in aree territoriali con scarsa domanda di lavoro, essi hanno creato molteplici opportunità di inserimento, di formazione e di qualificazione per i partecipanti. [a cura dell'autore]