Lo sguardo dell’etnografo tra travelogue e racconto: The Wild Body di P.Wyndham Lewis
Abstract
Nei primi anni del Novecento Wyndham Lewis visita la Bretagna – terra incontaminata
e primigenia, già meta di pellegrinaggio per gli artisti della generazione
precedente – con quello che potremmo definire un atteggiamento da etnografo. La passione per il “primitivo” che anima la letteratura e la
pittura in quel periodo è di certo uno dei motivi che spinge Lewis a registrare
cerimonie, miti, riti e spettacoli locali, dando vita a pezzi blandamente narrativi,
che si configurano piuttosto come resoconti di viaggio. Tuttavia, anche
quando, allo scopo di raccoglierli nel volume The Wild Body (1927), li
modifica facendone dei veri e propri racconti, il nucleo antropologico resta
vivo e vitale, fondendosi con l’attitudine satirica che contraddistingue la
scrittura dell’autore e dando vita a un primitivismo anomalo, molto distante
da quello degli scrittori coevi