AIPH 20 – Santi in cammino/cammini di Santi
Data
2020Autore
Carnevale, Laura
Bergamaschi, Gianni
Longo, Umberto
Campione, Ada
Laghezza, Angela
Metadata
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Il Panel presenta tre interventi che esprimono ricerche condotte da componenti
dell’Associazione per lo Studio della Santità, dei Culti e dell’Agiografia (AISSCA). Sono
casi di studio legati ad aspetti connessi alla promozione e comunicazione di temi storicoagiografici con riferimento a territori periferici della nostra Penisola: il “Cammino di Santa
Giulia” (Livorno-Brescia); i santuari del Reatino e della Sabina; la “Via di San Michele” e i
santuari garganici (Puglia).
La proposta parte dalla considerazione che il fenomeno santuariale, con la connessa pratica
del pellegrinaggio, non è tema di natura esclusivamente cultuale, ma è un modo per “fare” storia
e cultura lato sensu. I pellegrini e gli altri viaggiatori (mercanti, soldati, etc.) contribuirono infatti
al processo di costruzione, materiale e culturale, del reticolo di strade che attraversava l’attuale
territorio europeo. È in tal senso che si interpreta l’affermazione attribuita a Goethe «Europa
ist auf der Pilgerschaft geboren, und das Christentum ist seine Muttersprache», che evidenzia
come il pellegrinaggio abbia contribuito a definire l’identità europea, sin dall’origine meticcia
e permeabile, in quanto frutto di incroci culturali, filiazioni religiose, scambi di reliquie, testi,
merci, idee. E questo crisma identitario, aperto per definizione, merita – soprattutto nel tempo
attuale – di essere richiamato al pubblico dagli storici.
Obiettivo del Panel è quello di evidenziare il ruolo cruciale dello storico/agiografo nella
valorizzazione del patrimonio storico, artistico e demo-antropologico dei casi di studio presentati,
con particolare riferimento alle indagini relative ai “Cammini” e alla storia della santità, del
culto dei santi, dei luoghi sacri e delle espressioni della devozione nei territori investigati,
nonché alla comunicazione (anche digitale) delle risultanze delle ricerche e al loro utilizzo
per la costruzione di percorsi di turismo religioso e/o di turismo lento. In questa prospettiva si evidenzia altresì la necessità di un collegamento collaborativo fra istituzioni accademiche ed
enti territoriali, perché dialoghino con il territorio e con i suoi esperti (archeologi, paesaggisti,
agronomi, topografi, architetti, etc.), oltre che con le autorità civili e religiose dei Comuni siti
nei territori investigati.