Patrimonio culturale e cultural heritage. Il ruolo degli storici per la tutela e oltre la tutela (Dialoghi della Public History 4 ; 12 aprile 2021)
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Data
2021Autore
Crasta, Madel <Comitato di Direzione di Economia della cultura>
Petraroia, Pietro <Direttore di Il Capitale Culturale>
Ottaviano, Chiara
Associazione italiana di Public History
Metadata
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Il Ministero della Cultura non prevede gli storici fra i professionisti reclutabili per le attività di tutela e valorizzazione del nostro patrimonio culturale materiale e immateriale. È questo un evidente paradosso visto che è proprio a partire dal riconoscimento del valore “storico” che i beni culturali e paesaggistici sono riconosciuti come parte del patrimonio culturale ed è inoltre proprio il riconoscimento della presenza di “risorse ereditate dal passato” a definire cosa sia il cultural heritage di cui tratta la Convenzione di Faro. Come si spiega il fatto che le competenze degli storici non siano state percepite come ineludibili ancor prima che utili? In quali ambiti specifici del nostro patrimonio culturale le competenze degli storici risultano particolarmente necessarie? E’ corretto pensare che l’esperienza degli storici maturata nella public history sia oggi una risorsa particolarmente preziosa ai fini della tutela e della valorizzazione?
URI
https://www.youtube.com/watch?v=8c_jw1rz9tIhttp://elea.unisa.it:8080/xmlui/handle/10556/5457
http://dx.doi.org/10.14273/unisa-3574