Immaginario del ritratto: ‘Reisebilder 16’
Abstract
In questo saggio una poesia del 1972 viene sezionata e contestualizzata: dal gioco con Heine al dialogo con Tadeusz Różewicz, Risso propone una riflessione su «identità», «eteronimi» e «falsa autobiografia», che permette ancora una volta di tornare sul concetto di grottesco e surreale in Sanguineti, una sorta di «consapevolezza dell’io sull’orlo del nulla» nella convinzione che «il materialismo storico non sia qualcosa in cui credere, verso cui avere fede, ma sia un atteggiamento che implica sempre la ricerca
dell’esplorazione totale del mondo per interpretarlo e mutarlo». La «scienza della letteratura», attorno a cui Risso si interroga, e l’aprirsi di «dinamiche relazionali tra saperi e poteri, attraverso la scrittura» sono argomento di saggi che sondano, a partire dalla Wunderkammer, la riflessione critica di Sanguineti su alcuni autori.