Utopia e concretezza: ricordiamo Margherita Zoebeli a 110 anni dalla nascita
Abstract
La vita di Margherita Zoebeli (Margrit Zöbeli) è caratterizzata da una spiccata dimensione transnazionale
e, nello stesso tempo, da un forte radicamento territoriale. La giovane pedagogista svizzera ebbe la capacità di “tradurre” la sua utopia – cioè, i suoi ideali socialisti e comunitari – in un luogo concreto: il Centro
educativo italo-svizzero (Ceis), nato a Rimini nel 1946 per rispondere alle emergenze del dopoguerra.
Oggi, in uno scenario nel quale sentiamo sempre più urgente la necessità di ricostruire una prospettiva di
impegno e trasformazione sociale, interroghiamo con particolare interesse questa capacità di intrecciare
slancio utopico e impegno concreto e di muoversi su diversi ambiti di scala: dal locale al globale. The life of Margherita Zoebeli (Margrit Zöbeli) is characterised by a strongly transnational perspective and, at
the same time, by deep local roots. The young Swiss pedagogist had the ability to “translate” her utopia – her
socialist and community ideals – into a concrete place: the Italo-Swiss Educational Centre (Ceis), founded in
Rimini in 1946 to respond to the post-war emergencies. Nowadays, in a context in which we feel an ever more
urgent need to reconstruct a perspective of social commitment and transformation, we question with particular
interest this ability to combine utopian impetus and concrete commitment and to move on different fields: local
to global.