Zur sprachlichen Gestaltung von Science-Fiction-Texten: Wolfgang Jeschkes Szenarien
Abstract
I romanzi di Wolfgang Jeschke Midas oder die Auferstehung des Fleisches
(1989), Der letzte Tag der Schöpfung (1981) e Das Cusanus-Spiel oder ein
abendländisches Kaleidoskop (2005), analizzati all’interno del contributo, mostrano come il genere Science Fiction proponga abbozzi più o meno
credibili di mondi alternativi. Lo strumento con cui Jeschke e altri autori
di Science Fiction conferiscono alle loro visioni del futuro una configurazione
credibile e comprensibile al lettore è la lingua. Da una parte costruiscono
linguaggi fittizi e strategie di comunicazione tra personaggi umani e
esseri non umani, dall’altra creano denominazioni linguistiche di oggetti e
fenomeni che sono collegate agli scenari tecnici (pseudo)scientifici e sociali
del futuro elaborati nei romanzi di Science Fiction, ma che non sono di
casa nel nostro mondo reale e che vengono elaborate attraverso originali
neologismi.