Panel 29 - “Mamma fammi la pappa”: Italian Food History e Public History
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Date
2022Author
Fumini, Mila
Portincasa, Agnese
Cesari, Luca
Chiaricati, Federico
Metadata
Show full item recordAbstract
In una celeberrima scena del film Speriamo che sia femmina (Monicelli, 1986) il nuovo
fidanzato intellettuale di una delle protagoniste si dichiara esperto di tradizioni popolari e
racconta di avere riportato alla luce un’antica canzone dimenticata che, si scopre invece,
tutti conoscono. Il cortocircuito, esilarante nel film, serve qui a richiamare il rapporto che
intercorre fra il cibo e la sua storia. Rapporto solo apparentemente banale e scontato, ma
spesso sfuggente per le prassi accademiche esperte.
L’analisi in chiave storica di oggetti culturali nel presente globale sembra, infatti, avere
mutato il modo stesso in cui i fatti emergono dal fluire della realtà e, dunque, anche il modo
attraverso cui le fonti restituiscono validità di prova per la costruzione storiografica. Le
tradizioni del territorio o della domesticità – concetti sfuggenti e spesso onnicomprensivi
che sarebbe necessario concepire e costruire ogni volta dall’oggetto analizzato – valgono,
nel presente, soprattutto per la loro capacità di richiamare valori di consumo o di identità.
La messa a fuoco di ciò che l’Italian food è nel mercato globale si fonda su una
dialettica, di radice storica, aperta fra l’enumerazione di una ricchezza asistematica da
catalogo tendenzialmente infinito, e la sempre parziale focalizzazione di criteri unificanti.
Come si comunica tutto questo? Come s’ingaggiano pubblici capaci di entrare e agire nelle
molteplici narrazioni possibili entro un tema di tale complessità? Il panel intende proporre
suggestioni, esempi e buone pratiche a partire da alcune esperienze in corso.