AIPH 35 – L’immaginario delle mafie, la memoria delle vittime: una Public History italiana
Date
2020Author
Moge, Charlotte
Ravveduto, Marcello
Picoco, Rosanna
Apicella, Tiziana
Minoli, Giulia
Caputo, Noemi
Rao, Lorena
Metadata
Show full item recordAbstract
Il racconto delle mafie è un tipico caso di PH italiano. Una divulgazione compiuta
da studiosi competenti non accademici per un pubblico di non addetti ai lavori anche
attraverso l’uso strategico dei media. Sebbene la ricerca scientifica abbia conseguito
importanti risultati, la sua produzione rimane confinata nel contesto universitario e non è
assolutamente paragonabile a quella di largo consumo in tema di mafie: dal 1948 al 2018
sono stati pubblicati 3.446 testi (di cui solo il 10% attribuibili a professori universitari); dal
1998 al 2008 sono andate in onda 100 fiction; tra il 1948 e il 2018 sono stati realizzati 334
film.
Le caratteristiche di questa PH inconsapevole replicano le più diffuse pratiche della
disciplina: storia locale e di comunità; storia urbana e orale; memorie individuali e
collettive; biografie di vittime ed eroi; produzioni di film, canzoni, documentari, spot, serie
tv, graphic novel, videogiochi, portali digitali e App; organizzazione di celebrazioni e riti
collettivi, di parchi e rievocazioni storici, di progetti educativi; partecipazione attiva del
pubblico; rafforzamento del patriottismo costituzionale. La PH delle mafie è una storia
in presa diretta a contatto con l’evoluzione sociale, culturale, civile ed economica del
fenomeno. Segue il divenire delle comunità che convivono nello spazio nazionale alla
ricerca di una propria identità. Più di ogni altro tema, rappresenta la discesa della storia
nell’arena pubblica affrontando le sfide di un passato che vive nel presente. Un passato,
lontano o recente, che vuole influenzare l’opinione pubblica attraverso la memoria dei
protagonisti (positivi e/o negativi) promuovendo azioni di impegno civile contro le mafie
e a favore della democrazia repubblicana.