AIPH 11 – Dentro e fuori le comunità: i musei scientifici e la Public History. Il caso del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci" di Milano
Data
2019Autore
Casonato, Simona
Canadelli, Elena
Redemagni, Paola
Gariboldi, Leonardo
Soresina, Barbara
Metadata
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I musei scientifici di tutto il mondo hanno maturato una competenza significativa nel
public understanding of science. Questa “cultura della partecipazione” è concentrata
soprattutto sull’attualità scientifica: non è scontato essa si esplichi anche nei confronti di
una prospettiva storica (Boon, 2011).
I musei scientifici fanno oggi i conti con i paradigmi culturali che hanno informato la loro
nascita, tra fine ‘800 e metà ‘900, approcciando con sguardo critico le proprie impostazioni
storiografiche originarie, caratterizzate spesso da una retorica positivista, determinista e
nazionalista (Boyle and Hagmann, 2017). Anche in Italia, la nascita di un museo
“nazionale” è emblematica di una dinamica culturale che investe l’identità della comunità
scientifica e industriale.
Il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano
(MUST) è diretta espressione di un suo desiderio di promuovere le proprie narrative,
valorizzare il proprio patrimonio storico e in ultima analisi innalzare il proprio status
culturale (Canadelli 2016). Ma quali sono le strategie che un museo di settore può adottare
oggi per contaminare la cultura hands-on della scienza con la cultura hands-on della
storiografia “dal basso”? È necessario dialogare in modo positivo con la propria eredità
storica, mettendo in luce il proprio patrimonio, con consapevolezza critica, e proporre uno
sguardo allargato sulla storia della scienza, valorizzandola al di fuori della cerchia
comunitaria degli addetti ai lavori. Il MUST ha maturato alcune esperienze significative in merito, che verranno presentate
in questo panel, che raccoglie professionisti museali e storici della scienza di tre istituzioni
diverse, con background e ambiti di lavoro eterogenei. Lo scopo è presentare una varietà di
punti di vista “dietro le quinte”, per aprire un confronto benefico con la comunità dei
public historian.