AIPH 6 – Oral, Visual or Public? Documentare le migrazioni, tre videosperimentazioni
Date
2019Author
Canovi, Antonio
Bertucelli, Lorenzo
Contini, Giovanni
Dadà, Adriana
Metadata
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Il radicarsi negli ultimi 30 anni dei flussi immigratori dall'estero verso l'Italia- non
genericamente, ma seguendo la nota logica delle catene migratorie - ha senz'altro messo
diffusamente sotto pressione i modi e i luoghi della coesione sociale. Una risposta che è
venuta, poco meditata quanto fortunata nella ricezione, è la negazione sul piano storico
della esistenza nella storia d'Italia di una vicenda emigratoria comparabile. Più in generale,
sul lungo periodo sono montate la rimozione e l'oblio, quando non lo stigma nei confronti
degli immigrati.
Un tentativo di elaborazione del fenomeno, sul piano della narrazione, è consistito nella
rappresentazione espressiva - precipuamente in forma teatrale, talvolta ripercorrendo il
repertorio canoro - di singole biografie migranti o, comunque, di singoli eventi
specificamente tragici (Marcinelle, per tutti). La Oral History italiana, formatasi in modo
speciale nell'interazione "dal basso" con le memorie collettive, si è provata ad oltrepassare
il paradigma della rappresentazione memoriale "esemplare". Sotto il profilo storiografico,
la restituzione al fenomeno immigratorio della sua indubbia profondità temporale
costituisce una risposta. Una discontinuità è venuta sotto il profilo formale, con la scelta di
prendere in mano la telecamera, senza perciò subordinarvi il microfono.
Una volta risolta in chiave performativa la relazione metodologica tra oral e visual,
rimangono da esplorare sul terreno le modalità restitutive della narrazione storica così
costruita. C'è, in particolare, un problema di scala: le storie migranti, notoriamente, abitano
una dimensione trans-locale. I tre lavori qui presentati, nella loro varietà di ambiti
geostorici e di committenze, verranno ricondotti al vaglio critico e non canonico della
Public History.