L’immagine letteraria della prostituta a Buenos Aires: dalla denuncia alla nostalgia
Abstract
La mia tesi è incentrata sulla rappresentazione letteraria della prostituta a Buenos Aires e prende in considerazione la produzione narrativa argentina lungo un arco temporale che va dagli anni Venti agli anni Ottanta del secolo scorso.
L’obiettivo dello studio è stato quello di analizzare le trasformazioni riguardanti la rappresentazione di un personaggio marginale della società, la prostituta, che però ha ricoperto a lungo un ruolo da protagonista nello scenario porteño – a cavallo tra il XIX ed il XX secolo Buenos Aires ha rappresentato, a causa dell’intensa attività postribolare sviluppatasi per far fronte alle necessità di una massa migratoria prevalentemente maschile, una delle capitali mondiali della prostituzione –, ripresentandosi inoltre puntualmente nel panorama letterario n argentino.
La mia analisi si è inizialmente focalizzata sulla produzione realista ed avanguardista degli anni Venti e Trenta, nella quale la prostituta viene utilizzata come veicolo di denuncia delle ingiustizie sociali e dei danni della modernizzazione incessante, o come strumento per impadronirsi di nuovi spazi letterari e per sfruttare il potenziale narrativo racchiuso nelle figure marginali; si è poi rivolta alla letteratura degli anni Sessanta, nella quale l’attenzione si sposta dalla città e dalle sue zone della mala vida alle vicende individuali della prostituta e che porta avanti una critica dell’ipocrisia borghese; infine si è concentrata sulla produzione letteraria che nella seconda metà del secolo inserisce la prostituta nella cornice del romanzo poliziesco o della novela a enigma, nell’ambito di testi che utilizzano però il personaggio e l’ambientazione policial per effettuare esperimenti metaletterari, proporre al lettore riflessioni sulle grandi tematiche esistenziali o recuperare nostalgicamente il passato degli scrittori e della stessa nazione argentina.
In questa tesi, che non segue nell’esame dei testi uno stretto criterio cronologico, e si sofferma anche a riflettere sui rapporti della letteratura con il tango o con il mito, l’attenzione viene rivolta in particolare al modo in cui gli scrittori, attraverso la rappresentazione della prostituta – figura affascinante, che viene considerata una porta d’accesso all’ambiente dell’arrabal, del sobborgo –, recuperino problematiche e figure occultate dalla retorica ufficiale, organizzando una contro-narrazione della storia nazionale e rendendo visibili le contraddizioni di una società che cerca di affermarsi sullo scenario internazionale.
La mia attenzione si è focalizzata anche sull’immagine restituita nei testi della città di Buenos Aires, dei suoi sobborghi, delle sue zone postribolari, e delle trasformazioni che hanno portato la capitale della giovane nazione argentina a diventare con gli anni una frenetica metropoli, mostrando inoltre i cambiamenti del concetto di frontiera il quale, da sempre presente nella storia e nella letteratura nazionale, viene riproposto in gran parte dei testi analizzati. [a cura dell'autore]