Gesualdo Bufalino e il sortilegio di Paul-Jean Toulet
Abstract
Gesualdo Bufalino, ancora scrittore segreto, si cimentò con la traduzione delle “Contrerimes” di J.-P. Toulet per circa un ventennio. Si trattò di un confronto anzitutto esistenziale, prima che letterario, un lungo percorso di riflessione su quelli che diventeranno, dopo l’esordio, i temi principali della sua scrittura, la malattia e la memoria. Attraverso nuovi documenti d’archivio è possibile sia ipotizzare una datazione della traduzione, sia individuare i nessi letterari tra la poetica bufaliniana e quella di Toulet, a più voci considerato come uno dei maggiori poeti francesi di fine Ottocento. Gesualdo Bufalino, still a secret writer, grappled with the translation of the ‘Contrerimes’ by J.-P. Toulet for about twenty years. It was primarily an existential comparison, before being a literary confrontation, a long journey of reflection on those that will become, after the debut, the main themes of his works: desease and memory. Through the analysis of new archival documents it is possible to speculate a dating of the translation, and to edentify the literary links between Bufalino’s poetics and that of Toulet, considered one of the greatest French poets of late nineteenth century.