Urząd kuratora budynków w Starożytnym rzymie
Abstract
Articolo intitolato L’ufficio del curatore degli edifici nell’antica Roma affronta questioni
legate all’amministrazione urbana nell’ambito della cura aedium sacrarum et operum
locorumque publicorum, cioè la cura degli edifici pubblici e dei luoghi pubblici e sacri.
Quest’argomento, senza dubbio interessantissimo, è comunque molto complesso per svariati
motivi. In primo luogo bisogna prendere in considerazione il contesto storico in cui venivano
creati i particolari uffici responsabili per tale cura e gli obblighi che ne derivavano ed in fine
l’evoluzione della cura aedium sacrarum et operum locorumque publicorum tra la fine della
repubblica e il principato.
Originalmente la cura degli edifici urbani è stata affidata agli edili della plebe e ciò era
connesso con la creazione del loro ufficio. Nel 367 a.C. vennero istituiti gli edili curuli che nel
periodo repubblicano insieme ai censori si occupavano della cura degli edifici e dei luoghi
pubblici, dei templi e di altri luoghi sacrali ed anche di edifici privati nel caso in cui questi
costituissero un pericolo pubblico. Il quadro così delineato cambia dopo le riforme di Augusto
quando vengono nominati diversi curatores i quali assumevano gli stessi compiti dei
magistrati repubblicani. Da questo momento i responsabili per la cura aedium sacrarum et
operum locorumque publicorum divennero i curatores aedium sacrarum et operum
locorumque publicorum. Nel principato la cura aedium sacrarum et operum locorumque
publicorum è caratterizzata da una pluralità di uffici gerarchicamente ed organizzativamente
sottoposti al controllo del principe. Si può notare che le riforme iniziate da Augusto e
continuate dai suoi successori hanno avuto un impatto positivo sul funzionamento di tutta la
cura urbis a Roma fino alla fine del III sec. d.C.