Il diritto di replica dell’«attore militante»: Vittorio Gassman e la stampa teatrale (1950-1959)
Abstract
Il saggio ripercorre l’intenso e controverso rapporto intercorso fra Vittorio Gassman e la stampa
teatrale, in particolare, negli anni che vanno
dall’enorme successo di pubblico dell’Amleto
(1952) al ciclo di spettacoli che copre gli anni dal
1955 al 1958. Sempre in bilico fra la profonda attitudine introspettiva ed un desiderio innato di
compiacere il pubblico, Gassman intesse uno
strettissimo legame con la stampa, arrivando a
contribuire egli stesso al racconto di sé, attraverso
interventi e rubriche in quotidiani e riviste. Protagonista del primo fenomeno di ‘neodivismo’ del
dopoguerra incarna infatti un divismo teatrale di
nuovo genere, trovandosi (sin dalle sue prime
prove) al centro di celebrazioni ed elogi, come di
critiche feroci. The essay traces the intense and controversial relationship between Vittorio Gassman and the
theatrical press, in particular, in the years from
the enormous public success of Hamlet (1952) to
the cycle of performances covering the years from
1955 to 1958. Always on the borderline between a
profoundly introspective attitude and an innate
desire to please the public, Gassman forged a close
bond with the press, even contributing to the story
of himself, through interventions and columns in
newspapers and magazines. Protagonist of the
first phenomenon of 'neo-divorism' of the postwar period, he embodies in fact a new kind of
theatrical stardom, finding himself (since his first
tests) at the center of celebrations and praise, as
well as fierce criticism.
URI
http://sinestesieonline.it/wp-content/uploads/2022/02/gennaio2022-16.pdfhttp://elea.unisa.it:8080/xmlui/handle/10556/5991
http://dx.doi.org/10.14273/unisa-4083