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dc.contributor.authorPalmisano, Andrea
dc.date.accessioned2023-02-24T16:00:58Z
dc.date.available2023-02-24T16:00:58Z
dc.date.issued2019-11-25
dc.identifier.urihttp://elea.unisa.it:8080/xmlui/handle/10556/6454
dc.identifier.urihttp://dx.doi.org/10.14273/unisa-4526
dc.description2017 - 2018it_IT
dc.description.abstractNon si dirà certamente nulla di nuovo nell’ammettere che, nel coacervo di interessi e situazioni giuridiche soggettive che vengono in rilievo nella complessa dinamica dei rapporti tra ordinamento statale e sportivo, il sistema di amministrazione della giustizia riveste una posizione di primaria importanza al fine di far luce sulla vexata quaestio circa l’esistenza di una “area riservata”, fondata su clausole di autoamministrazione e di autodichia, entro la quale opera la governance dello Sport in Italia. La tensione verso l’autonomia nel componimento in via giustiziale delle questioni originatesi in ambito endoassociativo da parte degli organi di giustizia sportiva, oltre che essere ormai materia risalente – basti pensare alla prima edizione della monografia “La giustizia sportiva” del Professor Francesco Paolo Luiso nel 1975 –, può, infatti, essere utilizzata come angolo di visuale privilegiato da cui osservare, nel pluralismo delle autonomie, le effettive interazioni tra l’amministrazione statale e quella sportiva. In altri termini, giustizia statale e giustizia sportiva, grazie al suo iter evolutivo, si pongono ormai in un rapporto parallelo e di complementarietà e mai di sovrapposizione ovvero, salvo quanto si dirà nelle conclusioni circa un recente révirement del T.A.R. in punto di sanzioni disciplinari, di conflitto. Orbene, al fine di evidenziare i profili evolutivi e comparati nell’ultima parte della trattazione, dei rapporti tra ordinamento sportivo e statale, il presente studio si articolerà in quattro capitoli. Il capitolo introduttivo, il cui titolo non è di certo frutto di una fervida immaginazione, vista la copiosa letteratura a proposito di “autonomia dell’ordinamento giuridico sportivo”, prende le mosse da spunti forniti dal diritto costituzionale, civile ed amministrativo. Si tenterà, pertanto, di dimostrare come, nella pluralità di ordinamenti giuridici settoriali esistenti nel diritto nazionale, l’organizzazione sportiva assume i connotati di un apparato amministrativo settoriale ed autonomo, in cui operano legislatori, amministratori e utenti dello Sport. Particolare attenzione, sarà altresì dedicata anche al diritto internazionale, atteso che, citando le parole spese nella nota sentenza n. 49 del 2011 della Corte Costituzionale – di cui si darà cenno rinviandone l’analisi nel capitolo secondo – , l’ordinamento sportivo è un ordinamento autonomo che «costituisce l’articolazione italiana di un più ampio ordinamento autonomo avente una dimensione internazionale e che esso risponde ad una struttura organizzativa extrastatale riconosciuta dall’ordinamento della Repubblica». ... [edited by Author]it_IT
dc.language.isoitit_IT
dc.publisherUniversita degli studi di Salernoit_IT
dc.subjectGiustizia sportivait_IT
dc.titleOrdinamento sportivo e ordinamento statale: profili evolutivi e comparatiit_IT
dc.typeDoctoral Thesisit_IT
dc.subject.miurIUS/02 DIRITTO PRIVATO COMPARATOit_IT
dc.contributor.coordinatorePreterossi, Geminelloit_IT
dc.description.cicloXXXI cicloit_IT
dc.contributor.tutorAutorino, Gabriella Elvirait_IT
dc.identifier.DipartimentoScienze giuridicheit_IT
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