La narrazione museale della civiltà contadina in un territorio di confine
Abstract
Dagli anni Sessanta e Settanta le istituzioni e i musei dedicati alla civiltà contadina si sono diffusi
in Trentino-Alto Adige/Südtirol, seguendo una tendenza nazionale; ciononostante, manca ancora
oggi un’analisi attentamente museografica e museologica di queste realtà sorte al confine. Nel seguente articolo, dopo aver approfondito la vicenda fascista, si analizzeranno le due esperienze più
significative collocate in questa Regione. I risultati della ricerca evidenziano come la narrazione
museale intorno al medesimo oggetto, la civiltà contadina, possa differire e trovare analogie in
due province contermini, dando origine anche ad un’esperienza peculiare all’interno del contesto
nazionale. From the Sixties and the Seventies institutions and museums devoted to rural culture have spread in Trentino-South Tyrol, following a national movement; nevertheless, nowadays there isn’t a museography and museology analysis about these borderlands’ realities. This article wants to focus on the two most significant experiences in this region, after a brief excursus on the fascist event. The outputs underline that the museal narration
related to the same object, the rural cultural, could be differ and not in these conterminous provinces, creating a
peculiar movement inside the national context.