La semplificazione normativa
Abstract
This elaborator analyzes a topic considered to be of fundamental importance at an international,
community, national and regional level: regulatory simplification.
Attention to simple laws has emerged since ancient times. Thus, in the fragment 139 of the end of the
5th century BC of the Greek historian Ephorus of Cura, included in the list of the eight historical
exemplars of the Alexandrian Canon, the merit is attributed to Zaleuco di Locri Epizefiri, in Magna
Graecia, considered the oldest Western legislator. to have simplified the procedure relating to contracts.
And he concludes: “those who offer every pretext to sycophants are not dedicated to good governance,
but those who continue to abide by laws established with simplicity”.
Today this attention is systematically found in all contemporary legal systems, starting from the
international experience and from the euro-unitary one.
The issues of the quality of regulation, or the so-called Better Regulation, were included at the
international level by the OECD Council Recommendation of 9 March 1995, which invites countries to
take effective measures to guarantee the quality and the list of reference criteria, the so-called "checklists",
to be used in making public decisions, in order to provide Member States with a set of common principles
and procedures to improve the quality and efficiency of regulatory activity.
At the European level, regulatory simplification has taken on a priority role since the Edinburgh Council
in 1992, while on 19 May 2015 the European Commission adopted the new "Better Regulation" package
COM (2015) 215, which includes various instruments, including the Communication on the REFIT
platform and the proposed inter-institutional agreement.
As emerges from the strategy set out in the Package, "Better regulation" requires designing rules and
policies in an open and transparent way, ensuring that the objectives are achieved with the minimum cost
and taking into account the entire political cycle of regulation, from planning for the adoption,
implementation, application, evaluation and revision of a standard. The strategy is essentially based on
three cornerstones: regulatory simplification; the reduction of administrative burdens; the impact analysis.
In particular, the objective of improving the existing regulatory framework was associated with the
regulatory and administrative simplification interventions. The strategy is based on the awareness that
bad regulation negatively affects not only legal certainty, compliance with the law and the efficiency of
justice, but also economic development and the efficient use of the resources of a company. Village. The
same emphasis is attributed to transparency which can be classified as a general principle of European
law and has its legal basis in the provisions of art. 1 TEU and art. 15 TFEU, which provides, respectively,
that the decisions of the Union are taken in the most transparent way possible and that the institutions, bodies and all bodies of the Union operate in the most transparent way possible. European transparency
is divided into 5 levels: the clarity of the institutional system; access to legislation; its editorial quality in
terms of motivation; publicity and ease of access; the transparency of the decision-making process, which
concerns the possibility for citizens to know the various stages of the decision-making process. .. [edited by Author] Il presente elaborato analizza un tema ritenuto di fondamentale rilevanza a livello internazionale,
comunitario, nazionale e regionale: la semplificazione normativa.
L’attenzione verso leggi semplici è emersa sin dall’antichità. Così, nel frammento 139 di fine V secolo a.C
dello storico greco Eforo di Cura, incluso nell’elenco degli otto storici esemplari del Canone alessandrino,
si attribusice a Zaleuco di Locri Epizefiri, in Magna Grecia, considerato il più antico legislatore
occidentale, il merito di aver semplificato la procedura relativa ai contratti. E si conclude: “non è dedito al
buon governo chi offre ogni pretesto ai sicofanti ma chi continua ad attenersi a leggi stabilite con semplicità”.
Oggi questa attenzione si rinviene in modo sistematico in tutti gli ordinamenti contemporanei, a partire
dall’esperienza internazionale e da quella euro-unitaria.
I temi della qualità della regolamentazione, ovvero della c.d. Better regulation, sono stati introdotti a livello
internazionale dalla Raccomandazione del Consiglio dell’OCSE del 9 marzo 1995, che invita i Paesi
membri ad assumere efficaci misure per assicurare la qualità e la trasparenza della regolamentazione e
fornisce una lista di criteri di riferimento, le cosiddette “checklist”, da utilizzare nell’assunzione delle
decisioni pubbliche, al fine di fornire agli Stati membri una serie di princìpi e strumenti procedurali
comuni per migliorare la qualità e l’efficienza dell’attività normativa.
A livello europeo, la semplificazione normativa ha assunto un ruolo prioritario sin dal Consiglio di
Edimburgo del 1992, mentre il 19 maggio 2015 la Commissione europea ha adottato il nuovo pacchetto
“Legiferare meglio” COM (2015)215, che comprende strumenti di varia natura, tra i quali la Comunicazione
sulla piattaforma REFIT e la proposta di accordo inter istituzionale.
Come emerge dalla strategia enunciata nel Pacchetto, la “Better regulation” richiede di progettare le norme
e le politiche in modo aperto e trasparente, facendo sì che gli obiettivi siano raggiunti con il minimo costo
e tenendo conto dell’intero ciclo politico della regolazione, dalla progettazione all’adozione,
implementazione, applicazione, valutazione e revisione di una norma. La strategia si fonda essenzialmente
su tre capisaldi: la semplificazione normativa; la riduzione degli oneri amministrativi; l’analisi di impatto.
In particolare, agli interventi di semplificazione normativa e amministrativa è stato associato l’obiettivo
di migliorare il quadro regolativo esistente. Alla base della strategia c’è la consapevolezza che una cattiva
regolamentazione influisce in modo negativo, oltre che sulla certezza del diritto, sull’osservanza della
legge e sull’efficienza della giustizia, anche sullo sviluppo economico e l’uso efficiente delle risorse di un
Paese. Stesso rilievo è attribuito alla trasparenza che è classificabile come principio generale del diritto
europeo e trova il proprio fondamento giuridico nelle disposizioni di cui all’art. 1 TUE e art. 15 TFUE,
dove si prevede, rispettivamente, che le decisioni dell’Unione siano prese nel modo più trasparente
possibile e che le istituzioni, gli organi e tutti gli organismi dell’Unione operino nel modo più trasparente
possibile. La trasparenza europea è declinata a 5 livelli: la chiarezza del sistema istituzionale; l’accesso alla
legislazione; la sua qualità redazionale in termini di motivazione; pubblicità e facilità di accesso; la
trasparenza del processo decisionale, che riguarda la possibilità per i cittadini di conoscere le varie fasi
dell’iter decisionale. .. [a cura dell'Autore]