Il legislatore negativo e la ‘culpa felix’ del giudice delle leggi considerazioni sulle ‘nuove prassi’ della Corte Costituzionale
Abstract
Il contributo affronta una questione alquanto articolata che attiene al ruolo
della Corte Costituzionale chiamata ad interventi, sempre più incisivi, al fine di dare
concreto riconoscimento alle coordinate tracciate nella Carta fondamentale.
A venire in rilievo è l’effettività dei diritti costituzionali spesso procrastinata dal
legislatore ordinario che non riesce a far fronte alle variegate esigenze portate da una
post-modernità in rapida evoluzione. Molteplici sono le ricadute dei ritardi e delle
inadeguatezze normative che riverberano specifici effetti in ambito penalistico.
In un tale contesto l’operato della Corte Costituzionale rischia di essere letto nei termini
di ‘sconfinamento’ nel terreno delle prerogative del legislatore ordinario, ancor di più se
vengono abbandonati “clichè” ermeneutici (cd. rime obbligate) per nuove forme
interpretative (cd. rime sciolte).
Le nuove prassi della Corte Costituzionale (si prendano ad esempio le decisioni
concernenti la cd. ‘vicenda Cappato’ oppure la questione dell’ergastolo ostativo) però –
come dimostrato nella ricerca – solo apparentemente possono dare vita a forme di
creazionismo costituzionale, in quanto, le stesse, si incardinano all’interno dei ‘principi
costituzionali’ che rappresentano il fondamento e il limite per il legislatore ordinario e
per l’organismo costituzionale This article is examining a very complex subject about the role and the powers of the
Constitutional Court and its interventions, always more incisive, with the prospective of
giving concrete recognition to the pathway deriving from the always more
institutionalized Constitutional heritage.
The first topic is the effectiveness of the Constitutional rights, priority often postponed
and sometimes ‘forgotten’ by ordinary legislators, unable to deal with articulated needs
brought by a quickly developed postmodernism.
There are many detriments due to regulatory inadequacies and these ‘dangerous’ issues
can be found day by day in the Criminal Law scenario.
In such a context, the role played by the Constitutional Court runs the risk of being
interpreted in terms of ‘trespassing’ into the sphere of the ordinary legislator’s powers
and prerogatives, today even more because hermeneutical clichés (so-called ‘rime
obbligate’) are abandoned because of innovative forms of interpretation (so-called ‘rime
sciolte’).
However, the new practices of the Constitutional Court - take for example the recent
decisions concerning the ‘case Cappato’ or the question concerning the ‘ergastolo
ostativo’ (life sentence) - as demonstrated in the research - can only give growth to
forms of constitutional creationism, since they are based and hinged within the
'Constitutional principles'. The Constitutional principles represent the foundation and
the limit for the ordinary legislator and also for the Constitutional body