La violenza di guerra: lo stupro e l’identità femminile in Vae Victis! di Annie Vivanti
Abstract
Il contributo propone la lettura di Vae victis!, il
romanzo che Annie Vivanti (1866-1942) pubblicò
nel 1917 e che trae ispirazione dallo stupro di
massa perpetrato contro le donne belghe dai soldati tedeschi all’epoca dell’invasione del paese nel
1914. In particolare, l’analisi riguarda il tema,
scottante e attualissimo dell’aborto in caso di violenza; un tema che la scrittrice anglo-italiana decide di sviluppare da un punto di vista che ne evidenzi la complessità ben oltre la riduttiva prospettiva protoeugenica-nazionalista in cui era inserito. Ne deriva una convinta difesa, da parte
della scrittrice, del diritto da parte della donna di
esercitare la propria volontà di autodeterminazione, nonché la conferma dell’importanza che la
voce di Annie Vivanti assume come espressione
delle prime posizioni femministe o protofemministe all’interno del ‘tradizionale’ contesto culturale
italiano di quegli anni. The contribution proposes the reading of Vae
victis!, the Annie Vivanti’s novel (1866-1942),
which was published in 1917 and which draws inspiration from the mass rape perpetrated against
Belgian women by German soldiers at the time of
the invation of the country in 1914. In particular
the analysis concerns the theme of abortion in
case of violence, a burning and current issue that
the Anglo-Italian writer decides to develop from a
broader point of view that highlights its complexity far beyond the reductive protoeugenic nationalist prospective in which it was inserted. From
this derives a convinced defense by the writer, of
the woman’s right to exercise her will to self-determination, as well asthe confirmation of the importance that the voice oh Annie Vivanti assumes
as an expression of the first feminist or protofeminist positions within the traditional Italian cultural context of those years.