La Gerusalemme dimezzata. Calvino contro Tasso
Abstract
L’articolo, prendendo le mosse dalla rinnovata
fortuna di Tasso negli anni Cinquanta, intende ricostruire la prospettiva demistificante con cui
Italo Calvino si appropria della Gerusalemme liberata. L’analisi si soffermerà su alcune figure di
personaggi-guerrieri dell’opera di Calvino, dal Visconte dimezzato al Cavaliere inesistente, fino al
«capitano» Orlando del Castello dei destini incrociati e al San Giorgio della Taverna. Il palinsesto
tassiano li trasforma tutti in emblemi di una frattura: dell’individuo, dell’intellettuale, della civiltà
nel suo complesso. Ma si cercherà di dimostrare
come, nel passaggio dai primi anni Cinquanta agli
anni Settanta, Calvino ribadisca incessantemente
la necessità di trovare una sintesi con l’altro da sé,
o addirittura di abolire qualsiasi distinzione, contraddicendo in maniera categorica l’ideologia
prevaricatrice della Crociata e della religiosità
tassiana. Starting from Tasso’s renewed fortune in the
1950s, the article intends to reconstruct Italo Calvino’s demystifying perspective on La Gerusalemme liberata. The analysis will focus on some
warrior characters in Calvino’s works: from Il visconte dimezzato to Il cavaliere inesistente, up to
the «chief» Orlando in Il castello dei destini incrociati and San Giorgio in La taverna. Tasso’s
palimpsest transforms them all into emblems of a
fracture. The aim is to demonstrate how Calvino
reiterates his attempt to find a synthesis between
the self and the other, or even to abolish any distinction. By doing so, he categorically contradicts
the prevaricating ideology of the Crusade and of
Tasso’s religiosity.
URI
https://sinestesieonline.it/wp-content/uploads/2024/01/11_Savio_Sinestesieonline41.pdfhttp://elea.unisa.it/xmlui/handle/10556/7704