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dc.contributor.authorCarbone, Flavio <Tenente Colonnello, Comando Generale dell'Arma dei Carabinieri>
dc.date.accessioned2024-11-06T10:52:49Z
dc.date.available2024-11-06T10:52:49Z
dc.date.issued2022-08-24
dc.identifier.citationI Carabinieri nel cosiddetto "Biennio rosso". Ep. 49, <<Storia dei Carabinieri>> di Flavio Carbone, 24.08.2022, 8 min, Podcast, https://open.spotify.com/episode/17SoBxRqjtqRubRrdPPoYA?si=nwfyJDB5SZOmTN9IjIrjhwit_IT
dc.identifier.urihttps://open.spotify.com/episode/17SoBxRqjtqRubRrdPPoYA?si=EM45s5GdQTS1RmpT0XoiYwit_IT
dc.identifier.urihttp://elea.unisa.it/xmlui/handle/10556/7740
dc.descriptionConsultare la pagina https://linktr.ee/storiadeicarabinieri per informazioni sul progettoit_IT
dc.descriptionÈ possibile ascoltare il podcast su: Spreaker Podcast Player, Apple Podcasts, Spotify, iHeartRadio, Google Podcasts, Castbox, Podcast Addict, Podchaserit_IT
dc.description.abstractNei due anni successivi alla firma dell’armistizio, l’impatto della trasformazione sociale, politica ed economica fu molto forte in tutto il Paese e ciò diede vita ad un periodo di instabilità definito dai giornalisti il “biennio rosso”. Durante tale periodo, si ebbero richieste di riconoscimenti economici fino a quel momento negati che diedero il via anche a scontri tra operai e contadini da una parte, imprenditori e proprietari terrieri dall’altra. Tali scontri sfociarono talvolta in azioni violente da ambo le parti che, però, vedevano nel mezzo della lotta i Carabinieri e le altre forze dell’ordine. Vi furono scioperi e atti di violenza anche contro le forze dell’ordine. Ciò portò a una difficile gestione dell’ordine pubblico in numerose città della Penisola, sia per le rivendicazioni economiche e sociali di cui si è detto, sia in conseguenza dell’azione dei nazionalisti e di altre frange estremiste di destra tra cui i fascisti in conseguenza della sigla del trattato di Versailles. Si pensi che, nel 1920, a Milano, nel corso di un tentato moto rivoluzionario i rivoltosi assaltarono una vettura pubblica che conduceva da Monza al capoluogo il brigadiere Giuseppe Ugolini, uccidendolo orrendamente dopo che aveva reagito al tentativo di essere disarmato. Tuttavia, i fascisti non rinunciarono ai oro piani di azione nonostante la situazione politica in Italia si fosse lentamente stabilizzata con una violenza oramai in mano proprio alle “camicie nere”. Celebrata la cosiddetta “marcia su Roma”, con il conseguente incarico governativo attribuito a Mussolini, i fascisti vollero dare subito il messaggio di prepotenza che caratterizzò questa loro fase politica, inserendo proprio le camice nere a fianco delle forze dell’ordine. In questo senso ma ne parleremo nel prossimo episodio, fu soppressa la regia guardia per la pubblica sicurezza e anche il corpo degli agenti di investigazione attribuendo molte competenze alla neonata milizia volontaria per la sicurezza nazionale e lasciando i Carabinieri, saldamente all’interno dell’Esercito, con le incombenze che i testi normativi avevano loro attribuito sin dalla fondazione. Il testo di questo episodio è stato estratto e rielaborato dal volume a cura di Flavio Carbone “La Grande Guerra dei Carabinieri”, Roma, 2020, Ministero della Difesa - Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri - Ufficio Storico. In particolare si tratta del paragrafo “La fine della Grande Guerra e i Carabinieri” di Flavio Carbone.it_IT
dc.language.isoitit_IT
dc.publisherI Carabinieri nel cosiddetto "Biennio rosso". Ep. 49, <<Storia dei Carabinieri>> di Flavio Carbone, Podcastit_IT
dc.sourceUniSa. Sistema Bibliotecario di Ateneoit_IT
dc.titleEpisodio 49. I Carabinieri nel cosiddetto "Biennio rosso"it_IT
dc.typeRecording, acousticalit_IT
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