Panel 52 - Il lavoro in mostra: le attività espositive degli enti culturali sindacali
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Date
2022Author
Rosati, Claudio
Vella, Simonetta
Migliucci, Debora
Romeo, Ilaria
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Pur non essendo associazioni culturali, i sindacati sono da decenni agenti attivi di
promozione e costruzione di cultura storica attraverso associazioni, centri di documentazione,
fondazioni, biblioteche e archivi che fanno capo alle tre grandi confederazioni sindacali.
Una delle peculiarità dell’attività culturale promossa da questi soggetti è il non limitarsi
solamente ai temi inerenti alla storia del movimento sindacale e alle celebrazioni interne
ma il suo allargarsi alla storia del lavoro. In particolare dalla Confederazione Generale
Italiana del Lavoro, prima confederazione sindacale italiana con alle spalle una storia più
che secolare e con al suo interno una spiccata sensibilità e cultura storica, emergono nei
territori e a livello nazionale strutture che trovano nell’opera simultanea di conservazione
e valorizzazione del patrimonio il loro terreno di intervento privilegiato.
Le attività espositive soprattutto sembrano il settore dove si riscontra la più ricca e
variegata produzione di una Public History che muove dal patrimonio archivistico e da
lavori di storia orale per arrivare a prodotti come mostre e siti web curati e complessi, con
una spiccata tendenza alla sperimentazione di nuove forme e linguaggi e una ricerca del
coinvolgimento attivo delle comunità locali, del mondo del sindacato, dei lavoratori e delle
lavoratrici. Le occasioni da cui scaturiscono queste attività sono innumerevoli: anniversari,
eventi culturali che investono i territori di operatività in cui ci si inserisce con proprie
proposte, sollecitazioni provenienti dal dibattito pubblico, memorie locali o di settore.
Il panel metterà a confronto alcuni percorsi promossi da soggetti con territori di
operatività diversi – quello nazionale, la grande metropoli, la città di provincia – che hanno
sperimentato modalità espositive a tutto campo, dal web ai musei alle scuole, cercando di
approfondire i motivi di questa tendenza verso le mostre, i linguaggi, gli strumenti utilizzati
e le pratiche partecipative.