dc.description | M. Ravveduto, “L’antimafia luogo della memoria tra storia, immaginario e patrimonio”; “Storia delle mafie: prospettive di Public History attraverso la lente di uno studio di caso” (I. Meli); “L’antimafia come luogo della memoria. La figura paradigmatica di Giovanni Falcone” (C. Moge); “La Casa/Museo di Joe Petrosino e la Galleria delle mafie e dell’antimafia” (M. Ravveduto); “XL: un centro per generare conoscenza su mafie e corruzione” (F. Rispoli); in AIPH 2022 - Book of Abstract. Quarta Conferenza Nazionale di Public History. “Storia bene comune”, Università Ca’ Foscari Venezia M9 – Museo del ’900 Mestre Venezia - Mestre 27-31 maggio 2022, AIPH Associazione Italiana di Public History, 2022, pp. 190-193. | it_IT |
dc.description.abstract | Se la mafia è un “luogo della memoria”, in quanto costruzione di un’identità sociale,
finalizzata alla conservazione e alla trasmissione dei valori, altrettanto si può dire, in un
gioco di rispecchiamento, per l’antimafia. Nel corso degli anni, come movimento culturale,
l’antimafia ha strutturato come scrive Isnenghi “un’attendibile mappa dei paesaggi mentali
e dei punti di orientamento”. A partire dalla “crisi di regime” di fine Novecento, si è articolata
come sostrato etico di una rinnovata religione civile italiana grazie ad una progressiva e
costante triangolazione tra storia, immaginario e patrimonio. Questa triangolazione è il
vettore di una Public History caratterizzata dall’intreccio di narrazioni che si alimentano
l’un l’altra e si sovrappongono a volte fino a confondersi. La varietà delle fonti illustra
la diversità del materiale a disposizione del public historian e consente di fare un’analisi
complessiva e innovativa dei racconti dal locale al globale. Si crea, così, una trama di
performance pubbliche che, a partire da alcune figure iconiche, veicolano da un lato la
conoscenza dei fenomeni mafiosi, dall’altro attivano una risposta di civic engagement.
Questo doppio canale, fondato sullo scambio tra storia e memoria, tra racconto e
testimonianza e tra immaginario e percezione, ha prodotto, negli ultimi trent’anni, un
patrimonio materiale e simbolico, attraverso percorsi scientifici, didattici e divulgativi, con
una precisa prospettiva di coinvolgimento dell’opinione pubblica. Un patrimonio inteso,
scrive Winter, come “an act of civic responsibility”, fulcro di un’azione partecipativa che
genera interazione tra la società civile impegnata, gli esperti dei fenomeni mafiosi, i curatori
museali, il patrimonio documentale e la cultura di massa. Un’antimafia, dunque, luogo
della memoria in cui storia, immaginario e patrimonio si saldano e trovano una prospettiva
nell’orizzonte della shared authority. | it_IT |
dc.identifier.citation | Marcello Ravveduto, “L’antimafia luogo della memoria tra storia, immaginario e patrimonio” in AIPH 2022 - Book of Abstract. Quarta Conferenza Nazionale di Public History. “Storia bene comune”, Università Ca’ Foscari Venezia M9 – Museo del ’900 Mestre Venezia - Mestre 27-31 maggio 2022, AIPH Associazione Italiana di Public History, 2022, pp. 190-193. | it_IT |