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dc.date.accessioned2025-06-27T08:57:44Z
dc.date.available2025-06-27T08:57:44Z
dc.descriptionM. Ravveduto, “L’antimafia luogo della memoria tra storia, immaginario e patrimonio”; “Storia delle mafie: prospettive di Public History attraverso la lente di uno studio di caso” (I. Meli); “L’antimafia come luogo della memoria. La figura paradigmatica di Giovanni Falcone” (C. Moge); “La Casa/Museo di Joe Petrosino e la Galleria delle mafie e dell’antimafia” (M. Ravveduto); “XL: un centro per generare conoscenza su mafie e corruzione” (F. Rispoli); in AIPH 2022 - Book of Abstract. Quarta Conferenza Nazionale di Public History. “Storia bene comune”, Università Ca’ Foscari Venezia M9 – Museo del ’900 Mestre Venezia - Mestre 27-31 maggio 2022, AIPH Associazione Italiana di Public History, 2022, pp. 190-193.it_IT
dc.description.abstractSe la mafia è un “luogo della memoria”, in quanto costruzione di un’identità sociale, finalizzata alla conservazione e alla trasmissione dei valori, altrettanto si può dire, in un gioco di rispecchiamento, per l’antimafia. Nel corso degli anni, come movimento culturale, l’antimafia ha strutturato come scrive Isnenghi “un’attendibile mappa dei paesaggi mentali e dei punti di orientamento”. A partire dalla “crisi di regime” di fine Novecento, si è articolata come sostrato etico di una rinnovata religione civile italiana grazie ad una progressiva e costante triangolazione tra storia, immaginario e patrimonio. Questa triangolazione è il vettore di una Public History caratterizzata dall’intreccio di narrazioni che si alimentano l’un l’altra e si sovrappongono a volte fino a confondersi. La varietà delle fonti illustra la diversità del materiale a disposizione del public historian e consente di fare un’analisi complessiva e innovativa dei racconti dal locale al globale. Si crea, così, una trama di performance pubbliche che, a partire da alcune figure iconiche, veicolano da un lato la conoscenza dei fenomeni mafiosi, dall’altro attivano una risposta di civic engagement. Questo doppio canale, fondato sullo scambio tra storia e memoria, tra racconto e testimonianza e tra immaginario e percezione, ha prodotto, negli ultimi trent’anni, un patrimonio materiale e simbolico, attraverso percorsi scientifici, didattici e divulgativi, con una precisa prospettiva di coinvolgimento dell’opinione pubblica. Un patrimonio inteso, scrive Winter, come “an act of civic responsibility”, fulcro di un’azione partecipativa che genera interazione tra la società civile impegnata, gli esperti dei fenomeni mafiosi, i curatori museali, il patrimonio documentale e la cultura di massa. Un’antimafia, dunque, luogo della memoria in cui storia, immaginario e patrimonio si saldano e trovano una prospettiva nell’orizzonte della shared authority.it_IT
dc.language.isoitit_IT
dc.rightsCC BY-ND 4.0it_IT
dc.relation.ispartofjournalBook of Abstract 2022it_IT
dc.identifier.citationMarcello Ravveduto, “L’antimafia luogo della memoria tra storia, immaginario e patrimonio” in AIPH 2022 - Book of Abstract. Quarta Conferenza Nazionale di Public History. “Storia bene comune”, Università Ca’ Foscari Venezia M9 – Museo del ’900 Mestre Venezia - Mestre 27-31 maggio 2022, AIPH Associazione Italiana di Public History, 2022, pp. 190-193.it_IT
dc.titlePanel 45 - L’antimafia luogo della memoria tra storia, immaginario e patrimonioit_IT
dc.sourceUniSa. Sistema Bibliotecario di Ateneoit_IT
dc.contributor.authorMeli, Ilaria
dc.contributor.authorMoge, Charlotte
dc.contributor.authorRavveduto, Marcello
dc.contributor.authorRispoli, Francesca
dc.date.issued2022
dc.identifier.urihttps://aiph.hypotheses.org/files/2022/10/BoA-AIPH2022-def.pdfit_IT
dc.identifier.urihttp://elea.unisa.it/xmlui/handle/10556/8341
dc.typeOtherit_IT
dc.format.extentP. 190-193it_IT
dc.identifier.isbn9788894410846it_IT
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