Panel 39 - Le città delle donne: dare forma al silenzio
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Date
2022Author
Miodini, Lucia
Savelli, Aurora
Ercolini, Maria Pia
Arconte, Carla
Fusco, Maria Antonella
Metadata
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Il simbolismo di genere nell’ambiente urbano è un promemoria di chi ha costruito la
città, dai nomi delle piazze ai monumenti dedicati alla potenza militare. Lo spazio urbano
è il luogo di una dinamica sociale fatta di abitudini e dalle relazioni che la animano. Un
approccio gender declinato in pratiche di Public History implica un utilizzo attivo che non
soltanto induce a riflettere sulla presunta neutralità dello spazio urbano, ma individua nuove
strategie e procedure partecipative. Una prospettiva che mette in discussione e riconsidera
criticamente la frattura tra potere e società, tra pubblico e privato.
A dieci anni di distanza dalla costituzione dell’associazione toponomastica femminile,
Maria Pia Ercolini discute di buone pratiche toponomastiche in una prospettiva di genere,
offrendo un contributo per ripensare in modo diverso gli spazi della città. La guida di Narni,
presentata da Carla Arconte, articolata in itinerari urbani organizzati in diversi percorsi a
tema, dà forma al silenzio che ha obnubilato le tracce lievi o profonde che le donne hanno
lasciato nella città. Aurora Savelli, attraverso uno specifico caso di museo urbano, offre
elementi di riflessione sul ruolo delle donne in ambiti tradizionali e sulla pretesa neutralità
delle narrazioni degli spazi museali. A Maria Antonella Fusco è affidata la riflessione su un
tema particolarmente presente nel dibattito pubblico come la statuaria femminile.
Da punti di vista diversi, queste comunicazioni trovano un elemento comune nella
volontà di decostruire l’univocità delle narrazioni cittadine. Non basta certamente cambiare
i nomi delle strade, frutto di processi decisionali legati alla legittimazione del passato, e alla
costruzione della memoria storica collettiva, o realizzare statue di personaggi femminili,
per ritrovarsi a vivere in una società più equa, ma allo stesso tempo una società della
differenza non può che interrogarsi su quali stereotipi e immaginari collettivi si perpetuano
nei luoghi del nostro vissuto quotidiano.
Il presente panel è il primo (vedi panel 42) proposto dalle coordinatrici sul tema di uno
spazio urbano indagato e restituito alla fruizione del pubblico in una prospettiva di gender
public history.